La flessibilità di Cavit vince sul mercato

Bilancio in incremento

Soddisfazione per i risultati positivi raggiunti in un mercato in rapida evoluzione e pieno di incertezze. Remunerazione ai soci adeguata, in linea con il periodo pre-Covid. Grande flessibilità e resilienza dell’azienda che prosegue nella strategia di diversificazione per linee di prodotto, canali di vendita e aree geografiche. Sono i punti principali del bilancio di Cavit, lo storico Consorzio trentino tra i leader del comparto vitivinicolo, che ha nominato Stefano Bracci come nuovo Responsabile Vendite del canale Horeca Italia.

Stefano Bracci Responsabile Vendite Horeca Italia

L’assemblea dei soci ha ratificato il bilancio 2022-2023 che chiude un esercizio caratterizzato da importanti aumenti del costo dei materiali di confezionamento (in particolare i vetri) e dell’energia, solo parzialmente recuperati da aumenti di listino, con conseguente riduzione dei margini disponibili. Il bilancio consolidato del Gruppo sale, comunque, a 267,1 milioni di euro, in leggero incremento (+0,9%) rispetto all’esercizio precedente: segnale di continuità e stabilità che sottolinea l’efficacia delle politiche di diversificazione per linee di prodotto, canali di vendita e aree geografiche, nonché la validità di un approccio che pone al centro sostenibilità e innovazione.

La capogruppo Cavit Sc, dopo l’eccezionalità dell’esercizio 2020-2021 (che aveva segnato un’impennata del +20% vs anno precedente durante il lockdown), come previsto in sede di budget, ha registrato una contenuta contrazione del fatturato (-1,9%) rispetto all’esercizio precedente. Risultati che rimangono comunque nettamente superiori al periodo pre-pandemia (+14% rispetto all’esercizio 2019-2020).

Enrico Zanoni (Direttore Generale di Cavit), Prof. Carlo Cottarelli (Economista) e Lorenzo Libera (Presidente di Cavit)

Prosegue con successo il trend positivo delle linee di spumantistica del Gruppo, con risultati soddisfacenti per il brand premium Altemasi Trentodoc, e una crescita sostenuta per Cesarini Sforza Spumanti e Kessler Sekt, che hanno tutti beneficiato del ritorno dei consumi fuori casa, del buon andamento del comparto spumantistico e, nel caso di Cesarini Sforza, dell’allargamento distributivo ottenuto grazie al supporto della controllante. Il patrimonio netto del Gruppo è in costante crescita e si attesta su 113,5 milioni di euro, confermando la solida patrimonializzazione di Cavit.

Anche la posizione finanziaria netta del Gruppo resta ampiamente positiva, con 24,5 milioni di euro, al di sopra del dato pre-covid (esercizio 2019/2020), cui ha seguito il biennio di notevole incremento di fatturato 20/21 (+ 20%), realizzato dalla capogruppo Cavit, dato confermato nell’esercizio successivo, che ha incrementato la consistenza della Pfn nel biennio precedente.

 

L’export continua a rappresentare più del 76% del giro d’affari del Gruppo, pur in un contesto che in tutti i principali Paesi importatori ha registrato un calo generalizzato della domanda. In Italia, la fedeltà al marchio e la qualità dei prodotti hanno consentito il mantenimento delle posizioni per un giro d’affari complessivo che continua a rappresentare il 24% del consolidato.