Terraelectae per il Chianti Rufina

Un progetto per dare valore alla vigna

È stata la Sala Cenacolo del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci a Milano a riunire per un giorno la maggior parte dei produttori del Consorzio Chianti Rufina insieme alla stampa qualificata in una degustazione guidata dal Master of Wine Gabriele Gorelli. Insieme a lui hanno celebrato il debutto del progetto Terraelectae Cesare Coda Nunziante, presidente del Consorzio, e Lamberto Frescobaldi, neopresidente di Unione Italiana Vini e produttore. Sono stati presentati 9 Chianti Rufina Riserva 2018 prodotti da 9 delle 13 aziende che hanno aderito al progetto.

Ma perché questo progetto? Per i latini esisteva il genius loci. L’insieme delle caratteristiche di un luogo attraverso le quali si creava una simbiosi positiva con l’uomo che lo abitava. Più tardi i francesi, parlando di vino, hanno creato il termine “terroir”, ovvero un insieme di elementi come il suolo, il clima, il microclima, la pianta e soprattutto l’uomo con il suo lavoro e la sua creatività. Ma è proprio del carattere umano non accontentarsi mai e pretendere di scendere nel particolare sempre più dettagliato. I francesi, hanno allora creato il concetto di “cru” all’interno di una zona, ovvero quella microzona dotata di “poteri speciali”, di un super genius loci, attraverso i quali offrire un prodotto straordinario, unico e non replicabile in luoghi diversi.

Lamberto Frescbaldi, Cesare Coda Nunziante, Gabriele Gorelli

Il Chianti Rufina è un comprensorio molto particolare, situato tra la Valle dell’Arno e il Mugello, attraversato dal fiume Sieve, ma soprattutto connotato dalla presenza dell’Appennino Tosco Romagnolo, vero genius loci di queste terre. Questa presenza si avverte in maniera decisa in termini climatici. La composizione dei suoli è abbastanza uniforme sulle due rive della Sieve, mentre l’altitudine varia tra terreni di bassa collina fino alla quota di 700 metri sul livello del mare, la più alta all’interno dei confini del disciplinare. Quello che costituisce il fattore di maggiore caratterizzazione della zona è l’esposizione, il microclima delle singole vigne. Il Chianti Rufina, che è parte del grande comprensorio del Chianti, merita per questo una propria connotazione approfondita e puntualmente personalizzata metro per metro. Per questo motivo nasce il marchio Terraelectae. Aderendo a questo marchio collettivo, ogni produttore individua la propria vigna simbolo, il fazzoletto di terra all’interno della proprietà nel quale il Sangiovese esprime tutte le proprie caratteristiche nel modo migliore, con la massima qualità e con la maggior continuità possibile, anno dopo anno. Le uve prodotte in questa vigna vengono vinificate nel rispetto delle regole di un Chianti Rufina Riserva e il vino verrà contrassegnato con tale marchio. L’attenzione sul territorio è in questo modo massima. Chi conta è la vigna con la sua posizione unica e le sue uve, oggetto della massima cura.


L’intento del progetto è quello di definire uno stile preciso dei vini Terraelectae, che con il tempo, il susseguirsi delle annate, l’esperienza dei produttori vendemmia dopo vendemmia, sia sempre più riconducibile al vigneto di provenienza e sempre meno al metodo di lavorazione. È proprio il caso di dire: la cultura in una vigna.