Il Menu del Doge rivive al Gritti Palace

Al The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel, Venezia

A leggere la lista delle portate servite durante le sfarzose feste del Doge Andrea Gritti, Capo di Stato della Repubblica di Venezia tra il 1523 e il 1538, si resta colpiti dalla qualità delle pietanze a tavola e, allo stesso tempo, dal fatto che molti piatti potrebbero essere tranquillamente assaggiati anche oggi a Palazzo Pisani Gritti, splendido edificio in stile gotico affacciato sul Canal Grande e realizzato nel 1475, che fu prima residenza privata del Doge e -dalla fine del XIX secolo- uno degli hotel più prestigiosi e sofisticati della città, il The Gritti Palace. Così, Daniele Turco, executive chef del Club Del Doge, il ristorante dell’albergo, ispirandosi ai testi dell’epoca ha voluto rendere omaggio al suo iconico Doge, i cui ritratti cinquecenteschi troneggiano nella Library dell’hotel, rileggendo quelle pietanze con un raffinato tocco contemporaneo. Ecco allora nascere Seppia, fave e cipolla rossa, Risotto di erbette primaverili con fonduta di robiola di Roccaverano, Saor di Colombini, Pollo del Doge e, per un gran finale in dolcezza, Trionfo di frutta e crema fritta del Doge con spuma di zabaglione.

 

Al The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel, la filosofia di cucina è coerente con i risultati raggiunti dagli importanti restauri conservativi che hanno interessato l’albergo negli anni passati e che hanno permesso di riportare alla luce elementi decorativi originali dell’epoca. E’ anche ispirandosi a questo prezioso recupero che ha aggiunto fascino a un hotel già di grande impatto, che lo chef Turco ha avviato un proprio percorso di riscoperta e reinterpretazione dell’antica tradizione culinaria lagunare del XVI secolo che hanno portato al Menu del Doge, una proposta che unisce passato, presente e futuro in maniera non convenzionale in portate che combinano il gusto rinascimentale con la grande offerta del terroir lagunare, in cui pesce, selvaggina, ma anche ortaggi e frutta hanno saputo dar vita ad una tradizione culinaria ben definita. Un menu che apre una porta su un’epoca passata, ma conquista anche i palati gourmand di oggi.