Il Prosecco Doc segue Equalitas

Il Consorzio vuole certificare il territorio come sostenibile

Ambiente, società ed economia. Sono i tre pilastri sui quali si fonda lo standard di sostenibilità Equalitas, un modello produttivo calibrato sul mondo del vino, che il Consorzio di tutela della Doc Prosecco ha scelto di seguire per poter certificare il territorio come Denominazione Sostenibile e le aziende e le produzioni rispettivamente come Organizzazione e Prodotto Sostenibile.

Per poter fregiare il Prosecco della certificazione Equalitas di Denominazione Sostenibile è necessario che almeno il 60% della superficie della Denominazione risponda ai requisiti dello standard, dunque 14.670 ettari su 24.450. Vista la complessità del tessuto produttivo, il Consorzio si pone, tra i vari obiettivi, anche quello di gestire questo sistema di sostenibilità in termini informatici, al fine di rendere efficiente lo scambio di informazioni e di raccolta dati, nonché le relative aggregazioni.

Per rispondere al capitolo ambientale di Equalitas, oltre all’adozione di un protocollo di coltivazione della vite rispettoso del contesto naturale e attualmente impostato sul Sistema di qualità nazionale di produzione integrata (Sqnpi), il disegno del Consorzio prevede l’analisi della biodiversità ed il calcolo di indicatori ambientali quali l’impronta carbonica (la stima dell’emissione di gas ad effetto serra emessi) e quella idrica (il consumo di acqua) nella fase di produzione. Il Consorzio fornirà assistenza specializzata per il trasferimento del know-how necessario a rendere le aziende sempre più autonome nelle diverse fasi del processo. Un sistema in cui il flusso di dati che parte dal vigneto passa all’azienda trasformatrice e giunge infine al Consorzio per la raccolta finale degli indicatori riferiti alla Denominazione.