N°139 Dicembre

19 Food&Beverage | dicembre 2021 ISOLA D’ELBA Helba, da Eugin un London dry gin Helba, realizzato da Eugin, è un London Dry Gin fresco e aromatico, realizzato solo con ingredienti che crescono spontaneamente sull’Isola d’Elba: dalle botaniche -come il mirto, le castagne, la menta selvatica, il ginepro, le alghe di mare, i semi di coriandolo, la radice di liquirizia- fino all’acqua che sgorga dalla Fonte Napoleone direttamente dal cuore dell’Isola sulle pendici della vetta più alta dell’Elba, il monte Capanne. Al naso prevalgono sentori di macchia mediterranea: mirto e menta selvatica appena accennata si fondono con una leggera nota salmastra data dalle alghe. In bocca il sapore è fresco e aromatico, con un ginepro mai invasivo, ma presente per conferire note balsamiche. Il finale è morbido grazie alle castagne secche e alla naturale dolcezza delle bacche di ginepro. Perfetto da gustare sia liscio e ghiacciato, sia in cocktail. PUGLIA Stilio, Primitivo profondo e vellutato Stilio significa ragno in latino ed è il vino che Mottura, la cantina pugliese di Tuglie (Le), ha voluto dedicare a un momento importante per la tradizione salentina come il Festival della taranta. Primitivo di Manduria in purezza, Stilio 2019 (l’annata 2020 uscirà a gennaio) nasce nei vigneti in provincia di Taranto allevati ad alberello su terreni calcarei e argillosi. La maturazione di questo Primitivo avviene per 6 mesi in barrique di rovere francese di primo e secondo passaggio; il vino poi affina in bottiglia per 2-3 mesi. Rosso intenso con riflessi porpora, ha un bouquet austero di frutti rossi in confettura, marasca, prugna secca e sentori terziari di vaniglia e chiodi di garofano. Al gusto è profondo, persistente, vellutato e armonico. I vini di questa azienda, principalmente a base di uve autoctone, esprimono aromi e profumi che riflettono l’autenticità e l’energia della terra salentina. TOSCANA Quercegrosse 2018, Merlot dai tannini setosi Èun vino elegante e avvolgente, dal colore rosso rubino intenso, con note di ciliegia, lampone, erbe aromatiche; i tannini sono fini e setosi. È Quercegrosse 2018, il Merlot di Vallepicciola, azienda di Pievasciata, frazione di Castelnuovo Berardenga (Si). Questo Merlot nasce in vigneti coltivati a 350-400 metri di altitudine su terreni di calcare e argilla, con presenza di galestro e alberese. La fermentazione alcolica e la macerazione avvengono in serbatoi di acciaio a temperatura controllata per 20-25 giorni, la fermentazione malolattica si svolge in barrique di rovere francese per il 30% nuove. Il vino poi matura in barrique di rovere francese per 12-14 mesi e affina in bottiglia per 6-8 mesi. Un vino radicato nel presente, ma che si proietta nel futuro, rispettando la tradizione e che ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Di proprietà della famiglia Bolfo, Vallepicciola è guidata da Alessandro Cellai, direttore generale ed enologo. Su 265 ettari di boschi, viti e ulivi, gli ettari vitati sono 105 in cui è protagonista il sangiovese destinato prevalentemente alla produzione di Chianti Classico, seguito dai vitigni internazionali: pinot nero, merlot, cabernet sauvignon, cabernet franc e chardonnay. Vallepicciola produce complessivamente 600 mila bottiglie all’anno. EMILIA ROMAGNA I rifermentati di Barbaterre con la chiusura a spago Barbaterre, la biocantina di Franco Garzotti e Maria Grazia Lugo, a Quattrocastella (Re), rende omaggio alla tradizione del reggiano con tre vini realizzati con metodi di vinificazione tradizionali. Sono rifermentati in bottiglia e nel tempo diventano più maturi e profondi: si presentano non limpidi, ma con i lieviti in sospensione che è sufficiente lasciare depositare sul fondo. Sono Arsân, Lambrusco dell’Emilia Igt, Palê’ d’Ôr, Sauvignon dell’Emilia, e Besméin Capolegh, rosato ottenuto da uva marzemina. Oltre alle tecniche di produzione i vini sono legati al territorio anche dal dialetto reggiano, il denominatore comune dei nomi con cui vengono identificati. Palê’ d’Ôr, “appare d’oro”, sintetizza la natura di questo sauvignon blanc dalla veste originale e non scontata, dal colore brillante e dalle sfumature dorate. Besméin Capolegh significa “marzemino rigoglioso”, una varietà ricercata dai contadini locali perché garantiva raccolte generose e produttive. Arsân significa semplicemente “reggiano”, il Lambrusco che rappresenta la quintessenza del territorio. Per questa linea di rifermentati Barbaterre ha scelto una chiusura con lo spago, per evitare che la forte pressione esercitata dalla fermentazione in bottiglia possa rimuovere il tappo di sughero.

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