N°143 Settembre Ottobre

70 Food&Beverage |settembre-ottobre 2022 Il genio, la fantasia, l’inventiva hanno bisogno di spazi appropriati per esprimersi al massimo delle loro possibilità. Ecco perché non meraviglia che i nomi più celebri della cultura toscana degli ultimi due secoli abbiano trovato occasione d’incontro presso i Caffè, luoghi solo apparentemente di ozio e riposo, in verità fulcri di produzione culturale. Quei Caffè oggi sono noti come Caffè Storici e nel nome hanno la stessa essenza della bevanda che rappresentano: vitalità, energia, fertilità d’idee. La Toscana ne annovera circa 25, sui 200 inclusi nelle liste dell’Associazione Locali Storici d’Italia (includendo tuttavia anche ristoranti e bar d’alberghi), con una prevalenza del capoluogo di regione, dove i nomi di Gilli, Paszkowski, Giubbe Rosse e Rivoire attirano ancor oggi folle di curiosi. Ma se Firenze la fa da padrone, anche nel resto della regione si possono trovare Caffè le cui storie affascinano gli spiriti liberi di tutto il mondo e li invogliano a sedersi a quei tavolini dove prima di loro sedettero letterati e poeti, viaggiatori e scienziati, politici e nobiluomini. Se Carlo d’Inghilterra, ora Re Carlo III, ha amato sorseggiare un espresso alla Fiaschetteria Italiana di Montalcino, fondata nel 1888 da Ferruccio Biondi Santi (a sua volta nipote del creatore del Brunello), Federico Fellini si è spesso seduto ad abbozzare disegni sui tavolini del Caffè Poliziano di Montepulciano, tra gli stucchi e le decorazioni in puro stile Liberty. Patrioti toscani del Risorgimento come Domenico Guerrazzi e GiuseppeMontanelli (nonno del celebre giornalista Indro) e scrittori come Giosuè Carducci si riunivano invece tra le mura quattrocentesche del Caffè dell’Ussero, sul Lungarno di Pisa, mentre Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini e il versiliese Giacomo Puccini hanno ascoltato le campane del Duomo di Pistoia dai tavolini del Caffè Valiani. A Firenze la storia si racchiude nello spazio di una piazza. Sede prima del mercato del pesce e del ghetto ebraico, ristrutturata durante gli anni di Firenze Capitale d’Italia tra il 1862 e il 1864 e intitolata al Re Vittorio Emanuele II, denominata dopo il 1946 “della Repubblica”, questo squarcio di sole tra i vicoli medievali del capoluogo toscano raccoglie i principali Caffè storici della regione: le Giubbe Rosse, Gilli, Paszkowski. Poco lontano, in piazza della Signoria, l’elegante Rivoire, luogo preferito di molti cineasti contemporanei. La lista dei nomi di scrittori, poeti, intellettuali, pittori e artisti che nel corso del tempo hanno frequentato assiduamente questo nucleo sociale e creativo di Firenze è lunga e importante e si concentra tra fine Ottocento e la prima metà del Novecento: Carducci, Prezzolini, Marinetti, Soffici, Papini, Palazzeschi, Rosai, Boccioni, Gadda, Montale, Salvemini, Spadolini, Luzi. Un’intera stagione culturale italiana, quella del Futurismo, che per un periodo ha dominato la scena europea e Marco Gemelli TOSCANA Rinascimento in tazzina dai Caffè Storici agli Specialty I locali dove è passata la storia caratterizzano Firenze e la regione. Oggi sono specialty coffee dove si può gustare la migliore Arabica. Un trend nelle mani di giovani talenti Piazza della Repubblica, a Firenze, accoglie i principali caffè storici della regione che negli anni hanno accolto ai loro tavolini scrittori, poeti, letterati, pittori. E oggi la Toscana può considerarsi capitale degli specialty coffee, la fascia più alta del mercato dei caffè di qualità Arabica

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