N°138 Novembre

94 Food&Beverage | novembre 2021 In occasione delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, Ravenna propone una mostra che testimonia come la figura del Sommo Poeta abbia sempre permeato ogni aspetto della nostra vita, dalle espressioni verbali alle canzoni, dai libri ai film, fino ai videogiochi come quello del 2010 per la playstation nel quale l’illustre fiorentino diventa il crociato che deve salvare la sua Beatrice da Lucifero. Dante. Un’epopea pop è un’esposizione del Mar, Museo d’Arte di Ravenna, fino al 9 gennaio 2022. La fortuna popolare dell’Alighieri inizia già nel Trecento, infatti il percorso si apre con una lettera in cui Petrarca scrive a Boccaccio proprio della diffusione della fama dantesca tra i popolani che, ovviamente, l’autore del Canzoniere non vede di buon occhio. Questa fortuna continua ininterrottamente attraverso testi e immagini fino ai nostri giorni passando attraverso quell’universo culturale che si chiama pop, come spiega l’organizzatore Giuseppe Antonelli, arrivando persino alla parodia. Dieci le sezioni che indagano Dante simbolo di identità culturale a 360 gradi, al quale anche la pubblicità ha reso omaggio, come negli anni Trenta la latta dell’olio di oliva che portava il suo nome e la sua immagine di profilo sull’etichetta, così come la latta litografata del 1925 del Dante Vermouth Excelsior prodotto dall’Anselmo & C. di Torino. Per non parlare del parallelismo tra il Purgatorio e l’inserzione pubblicitaria della Magnesia S. Pellegrino. Elegantissima l’etichetta della scatola di sigari Dante Sulzberger-Oppenheimer che riporta, oltre il profilo del poeta, anche i due amanti Paolo e Francesca, protagonisti di uno dei canti più famosi dell’opera, mentre fluttuano insieme notati da Dante che chiede a Virgilio di potere conferire con loro. E chi non ha collezionato le bellissime figurine della Liebig o della Lavazza della serie dantesca? Solenne nel suo tradizionale abito rosso è Dante, rappresentato nel manifesto del 1912 Affiche Olivetti M1 di TeodoroWolf Ferrari, mentre indica con un dito la macchina da scrivere prodotta dalla celebre fabbrica dell’ingegnere Camillo Olivetti. Anche cartoni animati e fumetti hanno reso omaggio all’esule più noto della storia: nella collana I Grandi Classici di Walt Disney i numeri da 7 a 12 di Topolino sono stati dedicati al viaggio dantesco nell’oltretomba. Aveva proprio ragione il filologo Gianfranco Contini quando diceva che la vera sede della poesia di Dante non sta tanto nel libro, quanto nellamemoria. Questo è così vero che anche i grandi cantautori, come De André, Venditti, Battiato, Jovanotti, Ligabue, Grignani, lo hanno citato, tanto che alla mostra ci si imbatte in una sorta di juke box canoro delle loro canzoni scovate e ripercorse velocemente in un divertente brano di Ivan Talarico, ma si trovano anche le grandi voci che hanno “letto” Dante, CULTURA&GUSTO Come l’Alighieri è passato nelle nostre vite: è questo il tema dell’esposizione al Museo d’Arte di Ravenna. Le figurine Liebig e Lavazza e le illustrazioni di Doré Irene Catarella Libri, film e videogiochi celebrano Dante Anche la pubblicità ha reso omaggio a Dante, così in mostra ci sono le figurine Lavazza di Italo Giovanni Mattoni e il manifesto del 1912 di Teodoro Wolf Ferrari con l’Alighieri e la macchina da scrivere prodotta dall’Olivetti. Ma troviamo il sommo poeta ritratto anche su una latta di olio d’oliva. Nell’altra pagina, una delle riconoscibili tavole di Gustavo Doré per la Divina Commedia: qui Dante smarrito nella selva oscura

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