N°141 Aprile Maggio

54 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 DENOMINAZIONI Il Valpolicella è il vino che più si identifica con il territorio e sono diversi i produttori che puntano al Valpolicella Superiore, anche proveniente da cru delle diverse vallate che ne racconti e valorizzi le peculiarità, come la Valle di Mezzane, nella Valpolicella Orientale CAMERANI AZIENDA AGRICOLA Poderecastagne, un Valpolicella Superiore “diverso” Dall’inizio della sua “avventura”, nel 1983, quando si è trasferita “armi e bagagli” da Verona al podere di campagna, Marinella Camerani si è impegnata a valorizzare nei suoi vini Valpolicella le espressioni proprie della “sua” Valle di Mezzane, fortemente convinta che la loro provenienza dovesse poter essere rivendicata in etichetta, riconoscendo quali sottozone -così come la Valpantena- le altre Valli orientali delle Doc Valpolicella, non perché migliori, ma perché diverse. Allo stesso modo, fin dall’inizio -quando l’unica proprietà era Corte Sant’Alda, a cui si sono aggiunte negli anni Adalia e Podere Castagné- ha legato saldamente i suoi vini a singoli vigneti. Lo ha fatto già nel 2000 con la prima annata del Valpolicella Doc Ca’ Fiui che proviene dalle uve dell’omonimo vigneto: un vino con cui ha dimostrato come la qualità di una Denominazione passi attraverso i suoi vini “quotidiani”, perché “nessuno vive di solo Amarone”. Le scelte di Marinella Camerani sono state validate da una prima zonazione aziendale nel 2012, reiterata negli anni con ulteriori approfondimenti -raccolti nell’agile pubblicazione Around Soil- alla ricerca dei più intimi legami tra suoli, esposizioni e profili sensoriali dei vini, in uno sforzo di trasparenza anche circa gli ettari vitati e, quindi, la provenienza delle uve. Scelte che oggi condivide non solo con Cesar, suo punto di riferimento nella vita e per i vigneti, ma anche con due delle sue tre figlie -Federica, in azienda da tempo, e Bianca, che sta finendo gli studi di Comunicazione e Marketing- attorniata da altri giovani, come lo Chef de cave Leonardo Garbuio, in un passaggio generazionale graduale, ma deciso. L’impegno a produrre Valpolicella nelle diverse declinazioni, con uve autoctone, tipici ed eleganti, e strettamente legati al territorio, è continuato nel progetto di un Valpolicella Superiore a Podere Castagnè, dove altitudine (400 metri), suoli, giacitura ed esposizione hanno convinto prima, e confermato poi, che le uve di questo luogo sono diverse. Così come felicemente “diverso” è il Valpolicella Superiore Poderecastagne -costretto a questo nome, unito e non accentato, non potendo usare la menzione geografica- prima annata 2018. Luminoso e trasparente nel colore, al gusto vince per freschezza “da altitudine”, marasca, prugnolo selvatico e agrumi. Qualcuno lo ha definito un “ponte” tra il passato già scritto del Valpolicella e il futuro da creare. ȴQDOPHQWH FRQTXLVWDWR OD 'HQRPLQD]LRQH GL RULJLQH controllata e garantita, i disciplinari dei vini della Valpolicella sono stati disgiunti, lasciando invariata la produzione dalle uve dello stesso vigneto. Nel VRQR VWDWH DSSRUWDWH OH XOWLPH PRGLȴFKH DL disciplinari di produzione in un’ottica di continuo PLJOLRUDPHQWR GHOOD TXDOLW¢ 7UD TXHOOH SL» VLJQLȴcative l’aumento, per tutti i vini ovviamente, della percentuale di uve corvinone ammesse nell’uvaggio DG DɝDQFDUH PDJJLRUPHQWH OD FRUYLQD SHU L GXH YLQL Docg nuovi paletti circa i vigneti di provenienza delle uve, che non devono essere posti nei fondovalle su terreni torbosi e/o eccessivamente umidi, e l’età di almeno 4 anni, contro i 3 previsti precedentemente; per l’Amarone la riduzione del contenuto massimo di zuccheri residui da 12 grammi/litro a 9 per recuperare uno stile tradizionale, meno incline a dolcezze piacione. Importanti e incisive OH PRGLȴFKH VXO GLVFLSOLQDUH GHO 5LSDVVR ODVFLDQGR invariato il rapporto tra la produzione di Amarone e Valpolicella da destinare a Ripasso (1:2), hanno fissato al 10-15% la percentuale di Amarone (o

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