N°138 Novembre

52 Food&Beverage | novembre 2021 tabacco, cioccolato e liquirizia; di grandemorbidezza e spessore al palato, ha un finale molto speziato. Una linea di vini contemporanei non poteva non avere una veste adeguata, che comunica i valori della Bertani e che lega queste etichette a quelle storiche, ma con un tono di vivacità e contemporaneità. Un binomio di stile e immagine che da sempre contraddistingue l’azienda: “Una volta deciso di dare spazio al grande potenziale valoriale della Valpolicella Valpantena, abbiamo sentito l’esigenza di dare ai vini un’immagine più elegante, pulita, ricercata, ma non urlata. Un packaging che sia una lettura fedele del progetto”, spiega Eleonora Guerini, a capo del marketing e della comunicazione del Gruppo. Al suo debutto anche la nuova annata dell’Amarone della Valpolicella Classico, la 2012, il vino che ha fatto la storia di Bertani, la cui prima annata risale al 1958: un vino che si distingue per la grande bevibilità. Storicamente Bertani produce infatti due Amarone, quello Classico e il Valpantena, che provengono da due territori diversi e dunque hanno un’ “anima” diversa. L’Amarone Classico nasce nella Tenuta Novare, nella Valpolicella Classica, una sorta di anfiteatro naturale dove i vigneti si alternano ai boschi e dove l’apporto idrico è garantito da 7 sorgenti naturali. Suoli argillosi, calcarei e ricchi di ferro e manganese ma anche di basalto, ideali per produrre uve da destinare a grandi rossi. “C’è voluto un anno in più di affinamento per raggiungere quell’equilibrio che contraddistingue l’Amarone della Valpolicella Classico Bertani -spiega Lonardi- Quella del millesimo 2012 è stata una vendemmia di straordinaria complessità, che ha riacceso l’attenzione su tensione e sapidità come raramente accade. Nella 2012 si avverte il passaggio del tempo, ma lo stile Bertani rimane: è un vino salato, con una lunga nota affumicata tipica dei basalti sui quali nasce, frutto di un’azienda che ha tenuto il passo per produrre un vino contemporaneo. L’Amarone può essere fresco, vibrante, leggero, croccante come è anche questa annata: il 2012 dimostra che più sei classico e più sei moderno”. Il debutto dell’Amarone della Valpolicella Classico 2012 è stato accompagnato da una verticale che ha toccato sei decadi: all’assaggio i millesimi 1967, 1975, 1981, 1998, 2001 e, ultimo, il 2012. In tutti gli Amarone si è colta la continuità dello stile Bertani nel corso degli anni e delle vendemmie. La 1967 è stata un’annata classica, come la 2010, il 1997, la 2007, millesimi molto buoni; nel 1967 si evidenzia una nota fumé, e poi chinotto e bergamotto, mandarino e rabarbaro tipici della Valpolicella: “Dopo 50 anni il vino mantiene queste caratteristiche, questi aromi agrumati che sono il valore della Valpolicella”, riflette Lonardi. Il 1975, annata piovosa e difficile, in bottiglia si sta esprimendomolto bene: è un’annata femminile, con un’acidità elevata, grande piacevolezza e sentori di fiori. Il 1981 nasce da una vendemmia a metà ottobre conclusasi con la neve: è un’annata mascolina e complessa. “Il 1998 è un’altra annata classica ed è straordinaria: piena, ricca, vivace. Nella 2001 la sapidità è caratterizzante e dà energia e bevibilità al vino: è carnosa e vi si avvertono note di cioccolato e di spezia dolce; ha una grande personalità e ancora un grande futuro”. Un percorso degustativo che rispecchia ogni annata, ma lo stile rimane, pur avendo operato molti cambiamenti dal punto di vista dell’approccio in vigna e in cantina. Tutte le bottiglie non sono state ricondizionate nel tempo e i vini sono ancora giovani e vibranti con quella grande freschezza che li contraddistingue. Al suo debutto anche l’Amarone della Valpolicella Classico 2012, un grande rosso che si distingue per la freschezza e la croccantezza. Andrea Lonardi, Chief Operating Officier di Bertani Domains, l’ha presentato proponendo all’assaggio annate mature di questo emozionante Amarone che nasce nella Tenuta di Novare, nella Valpolicella Classica: vini ancora giovani e vibranti TERRITORI

RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==