N°138 Novembre

42 Food&Beverage | novembre 2021 Staj, noodle bar con Spritz e asian food NAPOLI Spazio anche alla mixology nel nuovo locale partenopeo. Dove sfilano in tavola bao, dumpling, noodles e ramen con anatra, anguilla e alcune proposte vegetariane Bibi Monti Thailandia, Corea, Giappone e Cina sono in tavola allo Staj Noodle Bar, il format asian style lanciato da due giovani imprenditori partenopei, Rosario del Priore e Lucio Paciello che è anche lo chef del locale di Chiaia, nella zona più elegante di Napoli. La formula ha funzionato così bene che in agosto è stato aperto il secondo locale nel quartiere Vomero La cucina asiatica conquista sempre più seguaci, forse un po’ per moda, forse per la voglia di esotico. O forse anche, e soprattutto, per la sua natura healthy, con il ricorso a cotture al vapore, per la prevalenza di ingredienti vegetali serviti crudi e per il riso che piace ai gluten free. L’asian food è una tendenza che -in tempi di pandemia- si è ancora più radicata in Italia attraverso il delivery. E non parliamo del solito sushi, ma di un ventaglio molto più ampio di proposte che consente di conoscere tradizioni culinarie antiche e provenienti da differenti aree del continente asiatico. Thailandia, Corea, Giappone e Cina sembrano più vicine se al ristorante ordiniamo ramen, noodle o dumpling. Non fanno eccezione in questa tendenza nemmeno città tradizionaliste e integraliste in fatto di cucina come quelle del sud Italia. A Napoli, dopo il boom di ristoranti giapponesi e il dilagare del pokè hawaiano, ora è il momento della cucina di ispirazione asiatica. I primi a lanciare un format interamente dedicato allo street food asian style sono stati due giovani imprenditori partenopei, Rosario del Priore e Lucio Paciello, con il progetto Staj Noodle Bar: il nome evoca la parola Thay, ma è soprattutto un invito a stare, indugiare, per scoprire e assaporare una cucina altra che è un viaggio verso Oriente pur sempre partendo da Occidente. In centro, nel cuore del quartiere Chiaia, quello elegante dello shopping e dei grandi alberghi del lungomare, un piccolo locale è diventato presto il punto di riferimento per gli asian foodies. E inequivocabilmente il primo noodle bar della città. Del Priore e Paciello, che è lo chef, quando hanno aperto il primo Staj avevano un obiettivo: portare in città un ristorante innovativo e cosmopolita nella cucina con al centro dell’offerta ricerca e qualità dei piatti. L’obiettivo è stato centrato tanto da raddoppiare il format. Ad agosto 2021 hanno inaugurato il secondo e più grande ristorante Staj nel quartiere Vomero. Il design degli interni è ispirato ai loft newyorkesi: pianta rettangolare e soffitto alto, colonne in ghisa di recupero, boiserie verde salvia in voluto contrasto con i mattoncini bianchi, gli archi della bottiglieria e il pavimento a scacchi in marmo bianco e nero. In cucina c’è Lucio Paciello che è arrivato ad amare la cucina orientale durante un viaggio di lavoro in Giapponementre era sous-chef di Palazzo Petrucci, il ristorante stella Michelin in città. Il suo asian food è ortodosso, ma strizza anche l’occhio al gusto mediterraneo. Si studiano i grandi classici delle cucine orientali per ottenere piatti più affini al gusto italiano giocando con ingredienti e tradizioni. Bao, dumpling, noodles, ramen e tutti i piatti e le salse proposte sono realizzati senza alcun ricorso a basi e semilavorati. I noodle in particolare sono fatti a mano dallo chef ogni giorno. Oltre 4000 anni di storia in Cina, poi migrazioni, commercio e contaminazioni hanno portato i noodle (letteralmente tagliatelle di frumento) in Giappone, Thailandia, Corea, Vietnam e Filippine e presto hanno conquistato il titolo di cibo di strada per eccellenza. Il ramen è un piatto semplice e pieno di gusto, composto da un brodo caldo di

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