N°134 Febbraio Marzo

62 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 minerari. “Sono vini che rappresentano una novità, ma sempre all’insegna del rigore, dell’autenticità e della riconoscibilità facendo esprimere, con voce singola, due vigneti altamente vocati della Valpolicella Classica -spiega Andrea Lonardi, direttore operativo di Bertani Domains- Queste vigne si trovano in un anfiteatro naturale dove si alternano ai boschi di faggi, querce, cedri del Libano e ulivi. I terreni in cui nascono le uve corvina sono un giacimento di origine idro termale che presenta tufi e brecciole basaltiche e un calcare bianco-giallastro, come testimoniano i numerosi resti marini. Sfruttate per l’estrazione della limonite (ossido di ferro) e della pirulosite (biossido di manganese) a partire da 1500 fino alla seconda Guerra Mondiale, furono abbandonate a causa dei numerosi crolli dovuti alle infiltrazioni d’acqua e oggi rivestono un interesse esclusivamente speleologico per il loro valore Il rafforzamento delle etichette con il luogo di produzione è in atto da anni ed è entrato sempre più nel dettaglio: molti vini ricordano il nome di un castello, un borgo o una vigna. Un modo in più per ricordarne le radici, ma ci sono anche aziende che utilizzano nomi di fantasia esplicativi di un’idea, come Pasqua Vigneti e Cantine e il suo Amarone Mai dire Mai che nasce nel vigneto di Montevegro SPECIALE PASQUA VIGNETI E CANTINE La scommessa vinta dell’Amarone Mai dire Mai Sembrava una mission impossible produrre un Amarone con un nuovo codice espressivo, più austero e complesso, come anche l’acquisto da parte della terza generazione della famiglia Pasqua del vigneto di Montevegro. Invece, è stata una scommessa vinta, ecco perché questo vino vanta un nome così particolare: Mai dire Mai. Anche con l’annata 2013, l’Amarone della Valpolicella Docg con cui Pasqua Vigneti e Cantine ha voluto mettersi alla prova e che si è rivelato un successo, nasce dall’incontro fra la secolare esperienza della famiglia Pasqua e il terroir eccezionale del vigneto di Montevegro: 23 ettari in cima a una collina a 350 metri di altitudine tra la Val d’Illasi e la Val di Mezzane, il cui terreno di origine basaltica e calcarea garantisce una mineralità ottimale. Le uve sono frutto di un’annata caratterizzata da un inverno lungo, ma non molto freddo, e da una primavera piovosa. L’estate calda ha portato in vendemmia uve sane e dal profilo aromatico intenso e regalato vini di qualità elevata con un buon equilibrio tra componente fruttata, polifenolica e acida. La buona presenza di tannini e la freschezza fanno pensare a un’annata particolarmente longeva e capace di un’interessante evoluzione nel corso dell’invecchiamento. Per raggiungere questo ambizioso risultato si è partiti dalla raccolta a mano delle uve poi selezionate e poste ad appassire in cassette per quattro mesi per ottenere una più elevata concentrazione zuccherina. Alla pigiatura è seguita la macerazione prefermentativa a freddo, mentre la fermentazione malolattica è avvenuta in acciaio a temperatura controllata di 22-26°C per 40 giorni. L’affinamento in botti di rovere francese (70% barrique e 30% tonneaux, solo legno nuovo) è durato 24 mesi. L’Amarone Mai dire Mai 2013 è un vino di grande concentrazione, struttura, eleganza e potenza. Ancora giovane ma con una intrigante personalità, al naso rivela intensi aromi di sottobosco, marasca, legno di cedro, cacao e sentori di cuoio. Al palato è caldo e ricco, avvolgente e complesso, con note di frutta nera matura, chiodi di garofano, cioccolato fondente e moka. Un vino dalla notevole complessità e freschezza grazie anche all’importante acidità. I tannini sono decisi ma eleganti con un finale affascinante e persistente. Complessità ed elevata qualità che sono il fil rouge dei vini di Pasqua Vigneti e Cantine che oggi è uno dei principali produttori vitivinicoli privati. Grazie a una storia lunga oltre 95 anni, che coniuga tradizione e innovazione, qualità e ricerca, l’azienda è una realtà consolidata nel nostro panorama vitivinicolo, ma anche nello scenario internazionale. 

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