N°138 Novembre

82 Food&Beverage | novembre 2021 Un’oasi salutistica. Un esteso centro termale. Un rifugio green dove sperimentare ecoterapie. Ma, soprattutto, un inaspettato luogo di tranquillità e recupero psicofisico. A 30 chilometri da Bologna, là dove la geografia si fa minore, scavallata dalle autostrade, il Villaggio della Salute Più si distende tra i rilievi della Val Sillaro, tra casali antichi, boschi e campi coltivati. E, a dispetto del nome, che potrebbe indurre a malinconici luoghi di cura d’antan, dispiega una dinamica offerta di attività, anche nel periodo autunnale. Perché, chiuso il frequentatissimo Acquapark, agriturismo, centro termale e un articolato sistema di escursioni naturalistiche, il Natura World, garantisce a visitatori di tutte le età relax e benessere a 360°. Anche quando l’aria si fa frizzante e le giornate si accorciano. Correva l’anno 1992 quando una cordata di imprenditori capitanata da Antonio Monti, docente di Anatomia all’Università di Pavia, decise di rilanciare quest’area defilata dell’Appennino tosco-emiliano, tra Castel San Pietro Terme e Monterenzio: un grandioso anfiteatro incastonato tra colline e calanchi, punteggiato da boschi, laghetti e, soprattutto, sorgenti termali. Sono le acque, infatti, intuiscono gli imprenditori, il vero oro della valle: acque curative solfato-calciche, indicate per combattere una lunga serie di affezioni. Strette parenti di quelle che da tempo immemorabile sgorgano anche sotto le Due Torri. Il rilancio salva la Val Sillaro e quelle adiacenti, Val d’Idice e Val Santerno, dall’abbandono e dalla devastazione. Spopolata dopo la seconda Guerra Mondiale (qui correva la Linea Gotica), trasformata in cava di ghiaia e indicata poi come sito per discariche, la Valle torna insomma a nuova vita. Oggi la zona del Villaggio, più di mille ettari di terreno, è convertita alla coltivazione biologica e all’allevamento, i campi sono affidati in gestione agli abitanti del posto, e tre delle sorgenti vantano il riconoscimento terapeutico dal ministero della Salute. E le Terme dell’Agriturismo garantiscononumerosi trattamenti nella beauty farm (primo tra tutti quello con i fanghi) e bagni rigenerativi anche in autunno, sotto una grande struttura in legno e vetro che permette il relax senza perdere di vista il panorama. E sempre all’insegna di una natura sanatrix sono a disposizione degli ospiti 55 percorsi da percorrere a piedi, in mountain bike, in e-bike e handbike, tutti mappati e georeferenziati per un totale di 302 chilometri. Mentre l’ospitalità è assicurata da un delizioso albergo diffuso, distribuito tra gli antichi casali che presidiavano i poderi, e appartamenti panoramici. In un villaggio così wellness oriented l’alimentazione non può non giocare un ruolo tutto partiRossella Cerulli TERME Al Villaggio della Salute anche la cucina è sanatrix Aperta negli anni Novanta la struttura nei pressi di Bologna offre acque curative solfato-calciche. E, al ristorante, Pasquale D’Aniello propone i prodotti della tenuta bio La cucina di Pasquale D’Aniello è semplice, ma curata nei particolari. Lo chef predilige cotture a bassa temperatura, affumicature e marinature. A destra, Coscia di pollo campestre su crema di peperone arrosto e Tartare di farro bio, frutta estiva e verdurina croccante

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