N°145 Dicembre

81 Food&Beverage | dicembre 2022 Koastas Danos, sorridente mentre serve il suo vino, è l’enologo di Tsiakkas, cantina di Pelendri che ha iniziato con varietà internazionali per poi virare verso vitigni autoctoni. Oggi produce 250 mila bottiglie con 18 etichette. In alto, piantagioni di banane lungo la costa sud di Pafos. Sotto, insalata greco-cipriota con feta e origano, pitta, olive zakistes (spaccate) con coriandolo, salsiccia marinata nel vino e formaggio halloumi alla griglia alla Taverna Pezema, ad Agros mila bottiglie in 18 etichette con la consulenza dell’enologo greco Koastas Danos; tra di esse 3 mila bottiglie di Commandaria appoggiandosi per l’appassimento e la vinificazione alla cantina Revecca. L’affinato a Pelendri per 4-5 anni. “Esistono due stili di Commandaria -spiega il proprietario Orestis Tsiakkas- quello tradizionale appassisce le uve in terra e non fa il riempimento delle botti, quello più moderno appassisce le uve su supporti distanziati dal terreno e usa solo xinisteri puntando alla freschezza e a un’acidità più alta, niente fortificazione e riempimento delle botti con la stessa annata”. Ma non c’è solo il vino. Anziché far fermentare l’uva, Costas Vidaris, proprietario di Agrovino Farm, ha optato per succhi e liquori di melograno, frutti coltivati nella sua tenuta di 50 ettari vicino a Limassol, completa di agrumeto e oliveto per la produzione di olio evo. E si può acquistare la frutta scegliendola direttamente sull’albero (agrotourism.com.cy/agrovino-farm).

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