N°145 Dicembre

48 Food&Beverage | dicembre 2022 La stella l’ha conquistata lo scorso novembre, ma mai come in questo caso il verdetto della Guida Michelin è apparso scontato: per i fiorentini, infatti, lo chef Vito Mollica quel macaron rosso non ha mai smesso di averlo ricamato sulla divisa. Anzi, non è esagerato affermare che per i gourmet toscani lo chef lucano classe ‘71 non se ne fosse mai realmente andato da Firenze. Anche quando era in servizio a Dubai, nella parentesi mediorientale durata qualche mese alla guida del primo Chic Nonna del gruppo alberghiero Mine & Yours, qualcosa di lui era rimasto saldamente ancorato alla città del David, ai suoi gusti e alle sue storie. La stella Michelin ha formalizzato il ruolo e il rango dello chef, dunque, ma già da qualche tempo il suo ristorante era tra i più visitati del panorama fiorentino del fine dining. Non a caso, l’obiettivo della struttura -sia dell’elegante e raffinato Chic Nonna, sia del Salotto Portinari bar & bistrot, l’anima più casual- era diventare un luogo vissuto dai fiorentini, anche solo per un caffè o un incontro d’affari. Ma anche l’occhio vuole la sua parte e, conclusi i lavori di ristrutturazione che hanno ridato vita all’edificio che ospitava un istituto di credito, ma che in un passato più lontano videro abitare quella Beatrice Portinari resa immortale da Dante Alighieri, i 55 coperti del ristorante di Palazzo Portinari Salviati hanno avuto come valore aggiunto i suoi splendidi interni. Nelle sue cinque sale convivono Rinascimento fiorentino e design (pensiamo alle sculture contemporanee di Helidon Xhixha alle pareti che coesistono in armonia con gli affreschi cinquecenteschi di Alessandro Allori). Al di là del contesto di pregiata fattura, il focus per chi visita Chic Nonna è ovviamente sulla cucina di VitoMollica, con alcuni suoi piatti diventati cavalli di battaglia per lo chef lucano. Pensiamo al risotto, che non manca mai nel menu, punta di diamante all’interno di una carta centrata sulla stagionalità e di matrice tradizionale, ma che allarga gli orizzonti del gusto superando i confini del territorio, oscillando tra il pollo bianco del Valdarno, il prosciutto iberico Patanegra a lunghissima stagionatura, verdure coltivate da piccoli produttori toscani e la selezione di ostriche. Con la conquista della seconda personale stella Michelin, dopo la prima ottenuta alla guida de Il Palagio del Four Seasons Hotel di Firenze, Vito Mollica ha la carica giusta per affrontare le prossime sfide: “Questo importante riconoscimento è per Chic Nonna un punto di partenza per fare ancora meglio -racconta alla premiazione della Guida Michelin- Il mio ringraziamento è innanzitutto per la mia squadra, che è composta da tutti i collaboratori di Chic Nonna e di Salotto Portinari, giovani professionisti che si sono messi in gioco seguendomi in questo progetto e credendoci fortemente. Dicono che in questo momento nessuno voglia più lavorare nel mondo della ristorazione ma qui, ogni giorno, ho la prova di quanto sia importante fare squadra e creare un ambiente di lavoro sereno per raggiungere gli obiettivi, anche i più ambiziosi”. Come detto, la carta autunnale di Vito Mollica celebra tanto il territorio toscano quanto il periodo dell’anno: ecco dunque antipasti come la Terrina di RISTORANTI Riconquistata la stella Michelin, lo chef lucano si conferma protagonista del fine dining del capoluogo toscano. Che celebra con la carta autunnale dedicata ai piatti del territorio Il ritorno di VitoMollica a Firenze con Chic Nonna Marco Gemelli Conclusi i lavori di ristrutturazione, Chic Nonna si ripropone come luogo del fine dining fiorentino con l’anima più casual del Salotto Portinari bar & bistrot. Nelle sue cinque sale con 55 coperti convivono Rinascimento fiorentino e design con gli affreschi cinquecenteschi di Alessandro Allori e le sculture contemporanee di Helidon Xhixha

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