N°142 Giugno Luglio

67 Food&Beverage |giugno-luglio 2022 MONTE ZOVO La morbidezza di Phasianus, Chiaretto di Bardolino Valorizzare il terroir, rispettare e tutelare la biodiversità. Sono i cardini del progetto enologico di Monte Zovo, azienda agricola della famiglia Cottini, a Caprino Veronese (Vr), che ha tradotto in pratica questi principi selezionando vigneti unici per posizione ed espressione del terroir. La maggior parte si trova sopra ai 550 metri per spingersi fino ai 950metri; complessivamente, sono 140 ettari distribuiti nelle tre Denominazioni principali della provincia di Verona -Valpolicella, Garda e Lugana- suddivisi in tre tenute: Caprino Veronese, vicino al Lago di Garda; Tenuta di Tregnago in Val d’Illasi, nella Valpolicella Orientale; Tenuta Le Civaie, dove sono coltivati i vigneti del Lugana. Tutta la famiglia, giunta alla quarta generazione, è impegnatanel progetto che vede Diego Cottini occuparsi dei vigneti, mentre la moglie Annalberta è la prima sostenitrice della sostenibilità e della produzione biologica. Coinvolti in azienda anche i figli: Michele, specializzato in enologia, si occupa della cantina e Mattia del marketing e della comunicazione. L’espressione più completa del terroir Monte Zovo è rappresentata dai tre vini di punta: Calinverno, Amarone e Le Civaie Lugana. Particolarmente interessante è il progetto che Diego Cottini ha condotto sui vini della Tenuta di Caprino Veronese, tra i quali spicca Calinverno, rosso complesso di grande eleganza. Si tratta di una prestigiosa gamma di 5 etichette da singolo vigneto -Calinverno, Crocevento, Oltremonte, Phasianus e Wohlgemuth- per le quali Diego Cottini ha scelto i migliori vigneti e terroir della Tenuta, al fine di valorizzare ogni singolo prodotto e vitigno. Per rimarcare l’alto valore identitario di ogni vigneto d’origine, ha portato la loro immagine in etichetta. Questi prodotti esprimono la costante ricerca e il senso dell’innovazione del produttore che ha saputo realizzare vini innovativi e di successo, come dimostra anche la versione 2021 di Phasianus Chiarettodi BardolinoDoc. Phasianus è il nome latino del fagiano, tipico delle pendici del Monte Baldo: un richiamo esplicito alla biodiversità che popola i vigneti di Monte Zovo e l’Anfiteatro morenico di Rivoli Veronese, rappresentato come un quadro bucolico in etichetta. Ottenuto da uve 60% corvina, 20% corvinone e 20% rondinella, Phasianus nasce da una vendemmia tardiva, al fine di conferire al vino maggiore struttura e complessità aromatica. La raccoltamanuale è seguita dallamessa in pressa con leggera macerazione a freddo per 12/14 ore, pressatura soffice degli acini, decantazione del mosto naturale per 24/36 ore e una successiva fermentazione lenta di circa 30 giorni. Il vino rimane sui propri lieviti dai 3 ai 6 mesi, con ripetuti bâtonnage fino all’imbottigliamento. Phasianus 2021 Chiaretto di Bardolino Doc ha colore rosa brillante, al naso emerge il delicato bouquet di piccoli frutti di bosco, come la fragolina e il lampone, in bocca si rivela piacevolmente secco, fresco, di buona persistenza, sostenuto da un tannino levigato, ed esprime le note minerali saline tipiche dei vini che provengono da vigne coltivate sui suoli di origine morenica che regalano sapidità, morbidezza ed equilibrio. Da tempo l’azienda di Caprino Veronese ha imboccato la strada della sostenibilità e della valorizzazione del terroir. Come dimostra anche la versione del rosé del Lago di Garda che nasce da una vendemmia tardiva

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