N°141 Aprile Maggio

80 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 Giulia Marcucci STILE La livrea lascia il posto alla salopette smoking A Pitti Taste la prima Food Couture, una sfilata di divise per il servizio di sala e cucina. Sono 24 i capi della collezione realizzata da La Casa della Divisa per il cameriere-influencer Gabriele Bianchi Dimostrare che si può essere eleganti nel mondo della ristorazione, senza ricorrere a frac o livree forse un po’ demodé, ma mantenendo equilibrio tra forma e sostanza. Anzi, strizzando l’occhio alla sostenibilità ambientale -come testimoniano le t-shirt realizzate con materiale organico- e al divertimento, come nel caso della “salopette smoking”. È con questo spirito che nell’ambito di Pitti Taste 2022, il salone fiorentino del gusto, ha fatto il suo debutto Food Couture, la prima sfilata italiana dedicata al servizio di sala e cucina. L’appuntamento si è tenuto al cocktail bar Dome, a pianta circolare, che si è rivelato un palcoscenico naturale per una sfilata fuori dai canoni. Per l’occasione il locale si è trasformato in una passerella dove hanno sfilato 24 capi tratti dalla collezione realizzata da La Casa della Divisa per il cameriere-influencer Gabriele Bianchi, recentemente inserito da Forbes tra i cinque nomi under 30 più influenti in Italia nel settore del food. A calcare la scena, in una sfilata con tanto di musiche e luci, sono stati i veri addetti ai lavori: come modelli sono stati, infatti, selezionati dodici camerieri, ognuno dei quali -sei uomini e altrettante donne- ha indossato due capi. Un pubblico formato da invitati esclusivi (giornalisti, trend setter, blogger, direttori d’hotel, F&B manager e ristoratori) ha assistito alla sfilata della collezione griffata da Gabriele Bianchi, un passato nelle sale di alcuni dei più importanti ristoranti e oggi consulente per la formazione della sala. È per lui che l’azienda marchigiana La Casa della Divisa ha realizzato gli abiti, pensati per offrire un modello di abbigliamento a cavallo tra le esigenze degli abiti da servizio -quindi eleganza e praticità- e quelle di un mood informale. Ad accompagnare Gabriele Bianchi sul palco, al termine della passerella, è salito infatti Marco Esposto, titolare dell’azienda di Senigallia (An) nota per aver creato e reso disponibile una piattaforma digitale in cui “costruirsi” la divisa professionale, di sala o di cucina, che viene realizzata e recapitata in tutta Italia nel giro di 24 ore. Partner della sfilata sono stati i vini dell’azienda di San Donato in Poggio Casa Emma distribuita da Andrea Aringhieri, e quelli dell’azienda agricola Elisabetta di Cecina, insieme al caffè di Ditta Artigianale e al gin Peter in Florence. Se l’obiettivo della sfilata è stato quello di proporre nel mondo del vestiario un nuovo modo di servire a tavola, ecco che questo si traduce in novità come la salopette e il pantalone con tessuto bandana: la prima è stata presentata inizialmente come un capo “divertente”, ma ha acquisito, invece, una connotazione diversa quando Gabriele Bianchi l’ha indossata nella sua versione elegante. La salopette con cui il cameriere-influencer è uscito a fine sfilata è, infatti, una sorta di “salopette smoking” con finiture in raso abbinata a una tipica giacca smoking. Tra i vari abiti realizzati dalla Casa della Divisa è stato proposto anche un tailleur bianco con finiture in raso che per l’occasione è stato presentato con una mantella in tulle per offrire un tocco in più di spettacolo dando l’impressione che fosse una sorta di La sfilata della Casa della Divisa che ha messo in scena le creazioni di Gabriele Bianchi ha avuto come protagonisti dodici modelli, scelti fra camerieri e cameriere, che hanno indossato abiti che hanno l’obiettivo di unire l’eleganza e la praticità necessaria richieste per chi lavora in sala. Con qualche proposta innovativa

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