N°141 Aprile Maggio

36 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 RUSSIA La guerra colpisce l’agroalimentare Le sanzioni alla Russia colpiscono anche il food&beverage italiano. Le stime dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly parlano di 375 milioni di dollari di export in crescita dell’11% sull’anno precedente. Come ha sottolineato il segretario generale dell’Unione italiana vini Paolo Castelletti, la Russia è un mercato strategico per il vino italiano: “L’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia e le sanzioni arrivano proprio in una fase di forte risalita degli ordini”. La quota di mercato del vino tricolore in Russia è del 30% davanti a Francia e Spagna. Nel 2021 si è assistito a un boom della domanda di spumanti (25%) e un incremento del 2%per i fermi imbottigliati. Tra le Denominazioni più richieste daMosca, il Prosecco, il Lambrusco e l’Asti spumante, oltre ai vini Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti. Anche l’Ucraina, dove l’Italia è leader di mercato, nei primi nove mesi 2021 ha registrato un import di vino italiano a +20% per i vini fermi e frizzanti in bottiglia, e +78% per gli spumanti. Oltre al vino guerra e sanzioni colpiscono anche le esportazioni agroalimentari made in Italy in Russia e in Ucraina che nel 2021 hanno complessivamente superato unmiliardo di euro. Lo afferma Coldiretti secondo la quale se le vendite in Russia hanno raggiunto lo scorso anno 670 milioni di euro con un aumento del 14% rispetto al 2020, dovuto soprattutto a pasta, vino e spumante; quelle in Ucraina valgono altri 350 milioni di euro. Gli effetti del conflitto ucraino rischiano dunque di cancellare il made in Italy a tavola dai mercati di Mosca e Kiev aggravando ulteriormente gli effetti dell’embargo deciso da Putin con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alle sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi sette anni e mezzo. Il Decreto di embargo tuttora in vigore colpisce frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce. BUSINESSNEWS RECORD Massimostorico per il ParmigianoReggiano Anno positivo per il Parmigiano Reggiano che chiude il 2021 con un giro d’affari al consumo che tocca il massimo storico di 2,7 miliardi di euro contro i 2,35 miliardi del 2020; alto anche il valore generato alla produzione con 1,71miliardi di euro contro gli 1,52 miliardi del 2020. Il 2021 è stato un anno record anche per la produzione, che cresce complessivamente del 3,9% rispetto all’anno precedente. I 4,09 milioni di forme (circa 163 mila tonnellate) rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Volumi che orientano il Consorzio a puntare sempre di più verso l’estero: mercati di grandi opportunità di sviluppo per una produzione in continua, ma programmata, espansione. Negli ultimi quattro anni, la produzione è aumentata in maniera considerevole da 3,7 milioni di forme a 4,09 milioni di forme, registrando una crescita pari al 10,6%. FATTURATI Villa Sandi raggiunge 121 milioni di euro Villa Sandi ha chiuso il 2021 con un fatturato pari a 121 milioni di euro. Un risultato in crescita del 33% rispetto ai 91,5milioni di euro del 2020 e che, per la prima volta nella propria storia, porta il fatturato di Villa Sandi sopra la soglia dei 100 milioni di euro. La progressione dei ricavi è ancora più apprezzabile se comparata con i risultati pre-Covid. Anche in questo caso le percentuali di crescita sono lusinghiere. Nello specifico, i ricavi 2021 evidenziano una crescita del 28% rispetto ai 94 milioni di euro del 2019 e del 30% sui 93 milioni di euro del 2018. Nella realizzazione del fatturato 2021 le esportazioni hanno pesato per circa il 70% con alcuni Paesi che hanno confermato i maggiori volumi di export: Stati Uniti in primis, grazie anche allo sviluppo di un nuovo accordo distributivo, Germania e Regno Unito. A questo si aggiunge il successo oltre le aspettative del Prosecco Rosé, che ha attratto nuovi consumatori facendosi conoscere e apprezzare in nuovi mercati. Nella foto, Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi.

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