N°140 Febbraio Marzo

71 Food&Beverage |febbraio-marzo 2022 A sinistra, la Trattoria dell’Oste, cinque locali in città, è il maggior ristorante italiano per numero di bistecche servite. A fianco, Tommaso Mazzanti, giovane imprenditore de All’Antico Vinaio che ha un gran successo e ha aperto anche all’estero. Sotto, a sinistra, una delle creazioni della chef Elena Rindi di Olivia Bistrot, in cui è protagonista l’olio Evo. Accanto, lo chef Simone Cipriani di Essenziale, che propone menu altamente creativi, e un piatto di Andrea Campani del Borro Tuscan Bistrot. Sotto, il Golden View, dalla cucina poliedrica con vista su Ponte Vecchio, la pizza di Largo9 e il Risotto con burro all’aringa affumicata e sgrombro dell’Osteria Personale Bianchi. Un esempio? I Tonnarelli cacio e pepe abbinati a una kombucha allo zenzero. Discorsi analoghi valgono per il Borro Tuscan Bistrot dello chef Andrea Campani, fautore di una cucina pulita e confortevole che si ispira ai dettami della tradizione ma con una cura particolare alle materie prime: ne sono un esempio gli Gnudi di ricotta e bietola con pomodoro giallo di Gragnano, con la ricotta prodotta dalle pecore della tenuta. Oppure l’Osteria Personale di Matteo Fantini, tra i ristoranti più apprezzati dagli stessi chef fiorentini, per loro ammissione: qui il tasso di complessità aumenta, come nel caso del risotto con burro all’aringa affumicata, cardamomo, sgombro arrostito e gel di sedano. Ma buoni esempi della fascia intermedia sono anche il Golden View di Paolo Secci, artefice di una cucina poliedrica con il valore aggiunto di una vista mozzafiato su Ponte Vecchio, oppure, ancora, Olivia Bistrot in piazza Pitti, con la chef Elena Rindi che ha allestito l’intero menu (fritture incluse) a partire dall’olio Evo del Frantoio Santa Tea. Da non perdere, ad esempio, i Ravioli di stracotto di manzo al vino rosso, barbabietola e perle di olio monocultivar Leccino.

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