N°140 Febbraio Marzo

62 Food&Beverage |febbraio-marzo 2022 SPECIALE Anche all’estero si stanno facendo conoscere Doc meno note, ma in grande crescita come l’Etna. Si comincia a comprendere che l’Italia può essere un punto di riferimento per vini di qualità elevata proposti a un prezzo contenuto. Sopra, le vecchie viti sull’Etna di Massimo Lentsch cità di trovare delle vere e proprie chicche. Vuole fare un’esperienza di prodotti di territorio a tutto tondo e, soprattutto se viene da lontano, provare piatti e vini che non conosce. In questo periodo in cucina utilizziamo la selvaggina e diverse materie prime che vengono dal bosco a cui i vini locali si abbinano perfettamente per struttura e al tempo stesso per freschezza e bevibilità. E poi i nostri vini R΍URQR XQD EHOOD YDULHW¢ VX FXL VSD]LDUH GD TXHOOL giovani a quelli maturati più a lungo”. Se la sezione della carta dei vini del Friuli Venezia Giulia della Trattoria del Cacciatore è rappresentativa di tutta la produzione enologica regionale, quella dei vini internazionali, altrettanto ricca, è legata alle preferenze di Mitja Sirk: “La selezione dei vini rossi esteri rispecchia i miei gusti, quindi è in un certo senso atipica. C’è tanta Spagna del Nord con vini rossi speziati, freschi e agili, molto GL΍HUHQWL GD TXHOOL ULFFKL H RSXOHQWL SL» QRWL 6RQR vini ancora poco conosciuti da noi, ma sono conLENTSCH Cosentino e San Teodoro, la sfida dell’Etna Dopo Lipari, l’Etna. Massimo Lentsch, proprietario della Tenuta di Castellaro sull’isola di Lipari, ha deciso di intraprendere una nuova avventura sfidando l’Etna. Una decisione che ha segnato un cambiamento importante, perché si andava a confrontare con un territorio di tendenza, ma anche molto competitivo. Così ha scelto vigneti a circa 700 metri di altezza, dove le radici affondano nel suolo vulcanico. Due sono i vigneti storici in cui sono allevate le uve nerello mascalese: Cosentino e San Teodoro, nella Contrada Feudo di Mezzo. Il vigneto Cosentino è composto da viti centenarie allevate ad alberello da cui si produce l’Etna Rosso cru Cosentino, mentre il vigneto San Teodoro è costituito da piante di circa sessanta anni, dalle quali si produce l’Etna Rosso classico San Teodoro. Tutti i vini dell’azienda sono certificati biologici e vegan. Per conoscere meglio il territorio, Lentsch ha avviato un progetto per comprendere la relazione simbiotica tra il suolo e gli antichi vitigni autoctoni, nerello, mascalese e carricante valorizzando una tradizione secolare. Un’immersione nella cultura vinicola della zona rispettata anche con la salvaguardia di un antico palmento, una vasca scavata nella roccia destinata tradizionalmente alla pigiatura delle uve e alla fermentazione dei mosti. Frutto della nuova avventura etnea è l’Etna Rosso Doc Cosentino 2018, realizzato con nerello mascalese 100% affinato in botti di rovere. Dopo circa 15 mesi di affinamento il vino viene travasato in serbatoio di acciaio dove viene decantato in maniera naturale e imbottigliato senza chiarifica, né filtrazione. Ne risulta un vino dal colore rosso rubino profondo che al naso esprime note complesse e intense di ciliegia matura, mora selvatica, pepe nero, liquirizia dolce; in bocca è fresco e morbido, fine e armonico, con tannini ben integrati che lo rendono particolarmente elegante e minerale. L’Etna Rosso Doc San Teodoro 2018, prodotto sempre con uve nerello mascalese, ha un colore rosso rubino tendente al violaceo; al naso esprime note molto fini e delicate di piccoli frutti rossi, timbri minerali, spezie selvatiche, erbe officinali e chiodi di garofano. È un vino equilibrato ed armonico, ben strutturato, con venature minerali, finale sapido e persistente, di grande eleganza.

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