N°139 Dicembre

94 Food&Beverage | dicembre 2021 Giovanni Fattori è l’artista livornese considerato tra i maggiori pittori italiani dell’Ottocento e tra i principali esponenti del movimento dei Macchiaioli. La rassegna Fattori. Capolavori e aperture sul ’900, visitabile fino al 20 marzo 2022 alla Galleria civica di arte moderna e contemporanea (Gam) di Torino, si concentra sul periodo che va dal 1854 al 1894 e presenta oltre sessanta capolavori dell’artista disposti in nove sezioni, l’ultima delle quali accoglie anche opere di suoi allievi e di pittori influenzati dal suo stile, come Nomellini, Ghiglia, Modigliani e Viani. Nato a Livorno il 6 settembre 1825, Fattori studiò alla scuola privata Giuseppe Baldini, considerato l’artista per eccellenza a Livorno, poi si trasferì a Firenze dove si iscrisse all’Accademia di Belle Arti. Studente vivace, Fattori si fece notare perché rivoluzionò il modo di fare pittura utilizzando in prima istanza la “macchia” che per lui fu il modo di ribellarsi allo stile accademico allora ufficiale, anche se oltre che studente sarà poi docente dell’Accademia. Fattori affermerà che fare arte attuale significa dipingere le manifestazioni della natura, lo spaccato della società del tempo con i suoi usi, costumi, sofferenze. Curata da Virginia Bertone e da Silvestra Bietoletti, le creazioni del maestro si susseguono secondo un ordine cronologico e tematico che prende il via dall’ autoritratto del 1854, per concludersi con l’altro celeberrimo autoritratto del 1894, e che nelle prime due sezioni riguarderà la riflessione sul suo modo di usare la “macchia” di luce/colore sulla tela. Le Macchiaiole del 1866 sono un esempio emblematico della sua geniale e originale rivisitazione delle regole metriche del Quattrocento toscano alchimizzate con le sperimentazioni macchiaiole. Nella nitidezza del paesaggio rurale si muovono operose le contadine, come figure solenni e ieratiche, siano poste di fronte, di spalle o di profilo, in figura o nello sfondo, eroine del mondo agricolo da cui trapela calma e saggezza in un ambiente reale, ma, parallelamente, in cui sembra che il tempo si sia fermato a immortalare natura ed esseri umani. Il quadro La signora Teresa Fabbrini (o La signora Martelli) a Castiglioncello datato tra il 1867 e il 1870 sembra farci immergere in una pineta toscana insieme alla donna, moglie di Diego Martelli, amico del Fattori, che è seduta e riposa all’ombra degli alberi che la schermano dalla calura donandole la fresca serenità della loro protezione. La terza sezione è dedicata a soggetti militari. I soldati furono una tematica molto cara al Fattori che volle rendere vari aspetti della loro quotidianità. CULTURA&GUSTO Sessanta dipinti alla Gam di Torino raccontano la vicenda artistica di uno dei protagonisti del movimento dei Macchiaioli che racconta usi, costumi e sofferenze della Toscana dell’Ottocento Irene Catarella La realtà del tempo nelle opere del Fattori Dipinta nel 1887, “La strada bianca” ha come protagonista una donna di campagna che, quasi fosse una modella, cammina con eleganza. In alto, “Pastura maremmana (Cavalli al pascolo)”. Nell’altra pagina, “Le Macchiaiole”, esempio emblematico dell’originale rivisitazione del Fattori delle regole metriche del Quattrocento toscano

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