N°139 Dicembre

77 Food&Beverage | dicembre 2021 In alto, lo chef stellato Gianni Tarabini, del ristorante Quattro Stagioni, nei locali di stagionatura dell’azienda La Fiorida, a Mantello. Sopra, un’immagine della vendemmia, rigorosamente fatta a mano, la bottega storica dei Fratelli Ciapponi, a Morbegno, dove si trovano formaggi, salumi e specialità locali, e il sorprendente salone d’onore di Palazzo Malacrida, sempre a Morbegno. Qui a fianco, lavorazione del burro nel caseificio Stella Orobica ad Albosaggia interno a La Florida, un agriturismo con allevamento e produzione di formaggi. Antipasto con Sciatt della tradizione (frittelle di formaggio Valtellina Casera in pastella di grano saraceno); Taroz valtellinese (patate schiacciate, fagiolini, pancetta, formaggio e burro fuso); Lombetto di cervo con scalogno, vino rosso e purea di patate di montagna. A Teglio ci sono invece da ammirare gli interni di Palazzo Besta e da assaggiare un piatto di pizzoccheri fatti in casa, nel paese dove sono nati. Palazzo Besta era una dimora nobiliare cinquecentesca, con salone d’onore e sala da pranzo decorate da interessanti cicli pittorici. Al pianterreno è allestito invece l’Antiquarium Tellinum, raccolta di reperti archeologici dalla preistoria all’età romana, rinvenuti sul territorio. Poi ci si può sedere alla tavola del Combolo, uno dei ristoranti dell’Accademia dei Pizzoccheri. La tipica pasta della Valtellina, originaria di Teglio, si prepara con un impasto d’acqua e farina: tre quarti di farina di grano saraceno, un quarto di farina bianca. Una ricetta tipica con le patate e le foglie di verza lessate nell’acqua di cottura e scolate insieme ai pizzoccheri. Sono aggiunte fette sottili di formaggio Valtellina Casera, a più strati, e su tutto del burro fuso. Alla sera, a Sondrio, si può cenare alla Trattoria Olmo, in un grazioso locale dove si trovano bici

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