N°139 Dicembre

16 Food&Beverage | dicembre 2021 Maria Fittipaldi con le figlie Carlotta, Giulia, Serena e Valentina: il marchio Donne Fittipaldi è stato creato per i vini della tenuta di famiglia di Bolgheri, acquistata una quindicina di anni fa. L’azienda produce 60 mila bottiglie. L’ultimo nato è Magnetic 2019, Cabernet franc in purezza, avvolgente e vellutato, affinato in contenitori di cocciopesto Lo sguardo magnetico nei vini di Donne Fittipaldi Barbara Amati BOLGHERI Maria Fittipaldi è una bella signora bionda energica e determinata, in più ha quattro figlie, Carlotta, Giulia, Serena e Valentina, dunque l’azienda vitivinicola non poteva che chiamarsi Donne Fittipaldi. La Tenuta la Pineta, sulla via Bolgherese, è stata acquistata 15 anni fa per caso, ma Maria Fittipaldi si è subito innamorata di Bolgheri, del suo paesaggio, della sua atmosfera, della luce che si riflette sulle vigne. E ha preso molto sul serio l’idea di cominciare a produrre vino, ovviamente con la collaborazione di un agronomo e di un enologo, Stefano Bartolomei ed Emiliano Falsini, ma nella scelta dei blend, come delle etichette, è il consesso femminile che decide e fa le proprie scelte. Anche se ognuna di loro ha la propria professione, si ritagliano sempre il tempo necessario per definire e degustare i vini che sono accomunati da un’impronta femminile che li unisce con un filo logico. Dal 2004 a oggi di passi avanti ne sono stati fatti tanti assecondando il genius loci (46 ettari nel cuore dellaDenominazione Bolgheri) e indirizzandosi verso una produzione di assoluta levatura con quei vitigni bordolesi che hanno dimostrato di offrire risultati qualitativi altissimi in questo angolo di Toscana. Così, si piantano cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, petit verdot emalbec: basse rese per pianta e attenta selezione delle uve. Oggi gli ettari vitati sono 10 e si producono poche bottiglie (in tutto 60 mila), ma di grande qualità come ha dimostrato un incontro al ristorante Cibreo di Firenze, nel bel giardino d’inverno dell’Helvetia & Bristol, che ha accostato alla raffinata cucina fiorentina i vini dell’azienda. Dal N.5 Ancestrale 2019, bel rosato frizzante dal profumi intensi prodotto con uve malbec -inusuali per questo territorio- con il crostino di baccalà, al Lady F Orpicchio 2019, nato da un vitigno di grande carattere salvato dall’estinzione, con l’insalata di trippa, al Bolgheri Rosso 2020, dalla grande trama espressiva e tannini setosi, con il vitello tonnato, al Magnetic 2019, Cabernet Franc in purezza, con il passato di funghi porcini e lo sformato di patate e ricotta con ragù: è un vino intenso, ricco di note fruttate e con una notevole dolcezza. “Magnetic è un rosso prodotto per la prima volta nell’annata 2019 affinato in contenitori in cocciopesto, un materiale inerte già usato dai Romani e dai Fenici che consente un calibrato scambio di ossigeno che contribuisce a rendere il gusto vellutato e armonico -spiega Maria Fittipaldi- Sulla bottiglia c’è l’immagine del mio occhio disegnata da mia figlia Giulia, mentre il nome l’ha pensato mia figlia Valentina. È un vino frutto di una sperimentazione, non è usuale a Bolgheri lavorare in purezza il cabernet franc, ma ci sta dando grandi soddisfazioni: è un rosso profondo, avvolgente, e ne produciamo solo poche bottiglie, 1.200. Ma continueremo a realizzarlo ogni anno”. Infine, il Bolgheri Rosso Superiore 2018, la punta di diamante dell’azienda, un taglio bordolese che matura per 15 mesi in legno: un vino importante, di grande struttura, perfetto con la tartare di Fassona piemontese. Un’azienda tutta al femminile, guidata da una signora determinata che ha voluto produrre vini di qualità elevata non usuali. Come Magnetic, affascinante Cabernet in purezza

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