N°138 Novembre

70 Food&Beverage | novembre 2021 Nonostante fossero chiusi in casa assediati da notizie negative, gli italiani non si sono negati un calice di Prosecco, un vino che non ha subito contraccolpi per la pandemia. Prosecco Doc, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e Asolo Prosecco Docg stanno cedendo quote di consumo domestico a favore del fuoricasa. Accanto, le vigne di Serena Wines nel cuore del Prosecco Doc economiche normalmente destinate alla vita sociale che non sono state spese nei mesi di lockdown e, quindi, con una propensione a spendere di più per assaggiare spumanti di maggior qualità e fascia più alta di prezzo. Al contempo, le occasioni di consumo dello spumante di questa fascia sono cambiate. Le bollicine non sono più legate a occasioni speciali, ma si bevono più spesso e in situazioni, come dire, più comuni: a fine giornata come aperitivo, per accompagnare il pasto fuori casa e a casa per una gratificazione gustativa. Questo spostamento dalla generazione dei boomer a quelle più giovani e inurbate ne aumenta la frequenza come i volumi di consumo e penalizza i vini fermi e altre bevande. In Italia tuttavia questa tendenza non è stata rilevata, quantomeno nella ristorazione. “Non mi pare che da noi ci siano cambiamenti in questo senso -osserva Daniel Canzian- Le bollicine piacciono a tutti indipendentemente dall’età, anche se credo che un palato giovane sia più propenso a bere, come primo approccio al vino, uno spumante piuttosto che, ad esempio, un rosso. L’attenzione verso le bollicine in rosa c’è sempre stata, soprattutto per accompagnare tutto il pasto, essendo più strutturate rispetto ai Blanc de Blancs. Lo spostamento verso più bassi dosaggi di zucchero è ormai consolidato ed è, secondo me, la sintesi tra due tendenze che si sono verificate negli ultimi 5-10 anni. Da un lato la ricerca di vini più leggeri con una beva interessante, piacevole al palato, non per questo poco pregiati, a scapito di quelli più strutturati e corposi, e dall’altro per una gradevole maggiore mineralità. La conseguenza è che bollicine con dosaggi elevati di zucchero risultano antitetiche rispetto a vini con SPECIALE SERENA WINES Il profumato Prosecco Doc Rosé Brut Millesimato Il brand Serena 1881 è l’ultimo nato in casa Serena Wines 1881, collocata nel cuore della regione del Prosecco, a due passi da Conegliano. Per festeggiare il 140esimo anniversario l’azienda ha voluto raccogliere in questo marchio i suoi valori fondanti: storia, famiglia, tradizione e qualità. Valori che si ritrovano anche nel Prosecco Doc Rosé Brut Millesimato prodotto secondo il metodo Charmat, uno spumante che ben si inserisce nel mercato della nuova tipologia di Prosecco Rosé Doc che sta ottenendo ottime risposte dai consumatori che ne colgono le straordinarie potenzialità. Il Prosecco Doc Rosé Brut Millesimato di Serena 1881 è prodotto con l’88% di uve glera e il 12% di pinot nero raccolte nelle province di Treviso, Padova, Pordenone e Venezia. I profumi freschi del glera si fondono all’eleganza del pinot nero dando vita a uno spumante dal colore rosa tenue e brillante. Dal perlage vivace e dalla spuma persistente, questo Rosé ha profumi di buona intensità con sentori floreali di fiori bianchi e rossi accompagnati da note fruttate come mela e pera e sentori di frutta rossa, come fragola e lampone. Al naso si avvertono anche profumi di melograno, cipria, confetto e fiori di ciliegio. Il gusto è fresco e al palato queste bollicine risultano gradevoli e armoniche. All’assaggio il vino è delicato, fresco e morbido. Il residuo zuccherino è di 9-11 grammi per litro. Perfetto come aperitivo, accompagna bene antipasti in genere e primi piatti leggeri di pesce.

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