N°137 Settembre Ottobre

90 Food&Beverage | settembre-ottobre 2021 Al Portrait Firenze l’ospitalità è one-to-one QUARTIERIALTI In uno degli angoli più belli del mondo e rappresentativi di Firenze, affacciato sull’Arno e su Ponte Vecchio, si trova il Portrait Firenze, l’ultimo nato di Lungarno Collection, società di gestione alberghiera di proprietà della famiglia Ferragamo. L’esclusiva residenza, membro di The Leading Hotels of the World, rende omaggio alla Firenze anni Cinquanta che ha visto la nascita dell’alta moda italiana. Il primo Portrait si trova a Roma e la prossima apertura è prevista a Milano. “Portrait è una filosofia, un nuovo stile di ospitare. In una location rara, avvolta di comfort ed eleganza, il vero plus è rappresentato da un team straordinario che trasforma l’esclusività nel vibrante potere di ogni elemento che lo compone, andando oltre il servizio su misura di un grande albergo di lusso”, afferma Valeriano Antonioli, Amministratore delegato di Lungarno Collection. Il nome stesso, Portrait, esprime il concetto di ospitalità quasi fosse espressione del ritratto di ogni ospite. L’accoglienza è calda e rassicurante, la personalizzazione del servizio e l’enfasi sul rapporto one-to-one mai eccessiva. Un esempio? Al momento della prenotazione, il cliente è invitato a compilare un questionario con le sue preferenze: tipo di camera, di cuscino, di cibi, esigenze particolari, musica preferita e molto altro, così da disporre di un profilo preciso dell’ospite per anticiparlo con piacevoli sorprese e in ogni possibile richiesta. Chi alloggia al Portrait Firenze ha la sensazione di addormentarsi in riva all’Arno toccando con un dito il Ponte Vecchio e ammirando il verde delle colline intorno alla città. Siamo nel cuore della città, accanto alle boutique di via Tornabuoni e a cinque minuti a piedi da piazza Signoria e dalla Galleria degli Uffizi; altrettanti minuti per conquistare l’Oltrarno tra antiquari, botteghe artigiane, caffetterie e storici palazzi. Il progetto di Portrait Firenze è stato curato da Michele Bonan: architetto e interior designer fiorentino, stimato nell’hotellerie internazionale e non solo. Lo stile scelto si caratterizza per la grande attenzione ai dettagli ed è riassunto in un aggettivo: aristocratico. Michele Bonan ha basato il suo lavoro su linee semplici, in cui l’armonia è alla base di tutto. E, proprio a questo fine, ha giocato sull’abbinamento di colori e materiali diversi, con la contrapposizione del grigio opaco a quello lucido e al marrone scuro, dell’acciaio al metallo dorato e al legno. È andato alla ricerca di tessuti che al tatto fossero rilassanti e caldi, piacevoli da sfiorare. E anche nel concept del progetto è al centro il servizio: “Per antitesi la modernità significa recupero di una classicità di servizio, un po’ ‘vecchio Affacciato su Ponte Vecchio, quest’albergo offre un’accoglienza modellata sugli ospiti. E il Caffè dell’Oro propone cucina italiana e internazionale con divagazioni in stile fusion, firmata dallo chef Minichiello L’albergo fiorentino offre una magica vista su Ponte Vecchio: nel cuore della città, ha uno stile aristocratico con una grande attenzione ai dettagli, dai colori ai tessuti ricercati. Ma, soprattutto, recupera una classicità di servizio un po’ “vecchio stile” che risponde a ogni possibile richiesta degli ospiti Giulia Marcucci

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