N°137 Settembre Ottobre

50 Food&Beverage | settembre-ottobre 2021 Barbara Amati ARTE Yayoi Kusama veste La Grande Dame 2012 L’artista giapponese comunica un messaggio di ottimismo con una creazione ricca di colore con fiori e motivi a pois per l’ultima Cuvée di Veuve Clicquot che esalta la finezza e la complessità del Pinot Noir al 90% Precisione, armonia, forza, delicatezza: è La Grande Dame 2012, la nuova Cuvée di Veuve Clicquot che debutta presentata dal suo emozionato Chef de Caves Didier Mariotti, felice di essere finalmente in Italia. L’occasione è golosa e gioiosa. Intanto perché si è in un bellissimo luogo, la Masseria Traetta, a Ostuni, dove un sole accecante e un cielo limpido mettono di buonumore. Sul tavolo tanti calici, perché Mariotti non si limiterà a illustrare ogni dettaglio dell’ultima creazione, ma vuole andare molto più in profondità e far comprendere tutto il valore e l’eccezionalità del Pinot Noir, quest’uva straordinaria che già Madame Clicquot era convinta che fosse il vitigno con la più ampia gamma di espressione e potenzialità per creare il miglior Champagne. Dal 2008 alla 2012 la percentuale di Pinot Noir è scesa dal 92 al 90%. “Per me il Pinot Noir è eleganza e finezza -esordisce Mariotti- La filosofia produttiva tra il 2008 e il 2012 è la stessa, ma il 2008 non avrà la stessa evoluzione del 2012: diventerà più rotondo e si evolverà più rapidamente del 2012, ma questo è un modo per esprimere la tipicità di ogni annata e di ogni Millesimo. A partire dal 2008 si era cercata l’espressione del Pinot Noir ne La Grande Dame e in questo Millesimo per la prima volta si raggiunge il 92% di Pinot Noir. Dal 2008 in poi tutte le annate de La Grande Dame hanno questa preponderanza di Pinot Noir che proviene dai vigneti storici della Maison, dai Grands Crus di Aÿ per la Grande Vallée de la Marne, e Verzenay, Verzy, Ambonnay e Bouzy per la Montaigne de Reims: il cambiamento che abbiamo introdotto è stato quello della ricerca della verticalità per ottenere tensione, mineralità e struttura. Per ora in questo 2012 c’è ancora parecchia freschezza, acidità e salinità: è un vino giovane, ma stiamo lavorando sulla verticalità della struttura, su questa spina dorsale intorno alla quale il vino andrà a costruirsi per diventare più complesso”. L’andamento climatico del 2012 è stato estremamente capriccioso, ma alla fine sole e caldo hanno portato a una piena maturazione delle uve definendo il profilo di questa annata eccezionale che esalta la finezza e la complessità del Pinot Noir. Un naso iniziale, in cui si distinguono sentori di fiori bianchi quali gelsomino, caprifoglio e fiore di vite, si apre poi su note fruttate. Accenti di mandorle fresche e frangipane completano il bouquet. In bocca, la Cuvée rivela aromi più complessi di albicocche fresche, nocciole, miele e zucchero candito. La texture setosa conferisce personalità, eleganza e carattere al vino. La maturazione apporta profondità e forza. Ma prima di arrivare a degustare La Grande Dame 2012, l’esercizio di degustazione ha coinvolto l’essenza stessa del Pinot Noir con l’assaggio di 6 vini di riserva maturati solo in acciaio provenienti da diversi terroir della Champagne. La Maison Veuve Clicquot ha una delle più belle collezioni dei vini di riserva della Champagne. “Vinifichiamo vini e cru separatamente e dopo avere degustato i vini selezioniamo quelli che hanno il potenziale per fare parte dei vini di riserva”. All’assaggio, quindi, una prima famiglia di giovani vini di riserva tra uno e tre anni, poi quelli maturi tra 4 e 10 anni, e oltre i 10 anni la famiglia delle spezie. Sono vini che ci fanno comprendere l’evoluzione del Pinot Noir negli anni, le sfumature peculiari del terroir da cui provengono e le caratteristiche dell’annata: dai vini giovani molto fruttati e freschi con un’alta acidità a quelli più maturi e meno fruttati con una maggior complessità, fino ai più evoluti con già una texture cremosa; infine, quelli che svelano note speziate e mostrano un equilibrio tra texture e acidità con note caramellate. Il talento degli enologi della Maison risiede nel capire le loro potenzialità, quali di questi vini possono ancora invecchiare bene e quali no : il team di 15 enologi degusta mille vini due volte all’anno, 700 dell’anno e 300 di riserva. A seguire, la degustazione di alcune annate de La Grande Dame, dalla 2012 a ritroso: La Grande Dame 2008, la prima ad avere un’alta percentuale di Pinot Noir, il 92% più l’8% di Chardonnay: possente ma anche eterea e delicata; La Grande Dame 2004, con il 61% di Pinot Noir e il 39% di Una collaborazione effervescente, audace e ottimista quella tra Veuve Clicquot e Yayoi Kusama per La Grande Dame 2012 su cui i pois dell’artista rappresentano le bollicine che vanno verso l’alto e portano gioia e ottimismo. Tutte le bottiglie de La Grande Dame 2012 sono proposte con questa creativa etichetta

RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==