N°137 Settembre Ottobre

3 Food&Beverage | settembre-ottobre 2021 EDITORIALE Barbara Amati amati@foodandbev.it i Arriva il Tavolo della gastronomia La strada per tornare ai livelli di un passato recente è ancora lunga, ma la ristorazione sembra avere preso la strada giusta. L’estate ha dato buoni risultati, anche se luglio, soprattutto in montagna, è stato pessimo, però i turisti italiani non sono mancati. E si è rivisto qualche straniero. Segnali importanti, non solo per Milano, dove sono arrivati dati dall’edizione settembrina del Salone del Mobile che hanno entusiasmato il settore, il livello di vaccinazione è buono e, nonostante qualche protesta, il green pass funziona, anche se non ci sentiremmo di giurare che nei ristoranti sia verificato con rigore. È ora di guardare con maggiore ottimismo al futuro grazie anche a iniziative come quella del 6 ottobre che vede la nascita di un Tavolo della gastronomia italiana al quale partecipano il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, la viceministra allo Sviluppo Economico Alessandra Todde ed esperti e operatori del mondo della ristorazione, come cuochi, operatori e imprenditori. Fra i temi sul tavolo, come recita il breve comunicato del ministero, ci sono la valorizzazione del km zero, il made in Italy, il cashless, le prospettive del mercato del lavoro, l’informazione al consumatore, la sana alimentazione, il biologico, lo spreco alimentare, le prospettive di investimento che derivano dal Green New Deal, Pnrr e Pac. Insomma, tanti -troppi?- argomenti su cui discutere e confrontarsi per fare passi avanti. La convocazione del tavolo ha suscitato commenti positivi. È sicuramente una buona notizia che dimostra come ci sia la volontà di ripartire dopo la bufera cercando però di mettere qualche regola che permetta a tutti di lavorare con meno difficoltà. Secondo gli Ambasciatori del gusto, “ora più che mai occorre un’azione di rilancio del comparto per consentirgli di assumere in pieno il ruolo di volano per tutto l’agroalimentare italiano”. La dichiarazione è di Cristina Bowerman, presidente dell’associazione, alla quale si aggiunge Carlo Cracco che sostiene: “La categoria, tramite le sue rappresentatività unite negli intenti e con obiettivi comuni, ha bisogno di avviare e mantenere un dialogo permanente con le istituzioni, in modo da presentare in modo continuativo e propositivo le riflessioni, le esigenze tecniche e attivare progettualità”. Per rendere efficace ed efficiente questo scambio di idee e di vedute, tra le richieste avanzate, quella di realizzare un ufficio dedicato alle politiche di settore e di filiera, come necessario e costante punto di riferimento amministrativo. Altro tema di discussione sarà rappresentato dal Fondo ristorazione, una delle più importanti misure di sostegno, la prima dedicata in maniera esclusiva al settore. “Il comparto ha bisogno di un concreto riordino dei codici Ateco, che non rispondono più alle attuali esigenze di mercato e necessitano di una riforma organica, delineando nello specifico e con esattezza ciò che è ristorazione e ciò che non lo è”, ribadisce Cracco. Unità e visione d’insieme del comparto sono le parole chiave per discutere i problemi di un settore che chiede anche una tax area dedicata “che, a differenza di quelli a cui oggi è rapportato, cioè i pubblici esercizi, ha un rischio d’impresa molto diverso e sempre maggiore. Il cashless oggi è uno strumento fondamentale per tutti, veloce e trasparente: “Favorirne l’utilizzo attraverso strumenti di agevolazione rappresenta la chiave per risolvere le criticità storiche” è l’opinione di Bowerman che guarda al futuro. Un cambio di passo evidente rispetto solo a pochi mesi fa. Un altro segnale di ripartenza. Un’iniziativa voluta dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per aiutare il settore della ristorazione a ripartire. Tanti gli argomenti in discussione su cui confrontarsi. Positive le reazioni dei ristoratori, da Cristina Bowerman a Carlo Cracco

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