N°136 Giugno Luglio

94 Food&Beverage | giugno-luglio 2021 Una mostra che vuole far dialogare l’arte del passato con quella del presente, dimostrando l’influenza che il grande maestro del Rinascimento italiano Sandro Botticelli ha avuto sull’idea di bellezza snodatasi lungo i secoli e fino ai giorni nostri, Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo è pronta a stupire il pubblico al Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, fino al 29 agosto. Nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, attuale presidente del Mart, e di Eike Schmidt, direttore degli Uffizi di Firenze, l’esposizione è curata da Alessandro Cecchi e Denis Isaia e realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Metamorfosi. La prima sezione è dedicata a “il suo tempo”, perché si vuole ripercorrere l’arte di questo artista, tra i favoriti di Lorenzo il Magnifico, a partire dalla sua attività giovanile influenzata dal maestro Fra Filippo Lippi, rappresentata dal Ritratto di fanciullo con mazzocchio, per poi passare ad alcuni capolavori della sua maturità, come Pallade e il Centauro degli Uffizi e la Venere della Galleria Sabauda, e per finire a qualche esempio della produzione seguente alla sua crisi esistenziale e religiosa che lo portò a diventare seguace di Girolamo Savonarola, come il Compianto di Cristo del Museo Poldi Pezzoli. È Venere la protagonista indiscussa della mostra, la dea che nasce dalle acque e che viene rappresentata nella sua assoluta bellezza, come nell’opera dei Musei Reali della Galleria Sabauda che Botticelli realizza tra il 1495 e il 1497 come fosse una statua su un piedistallo che si staglia candida e sinuosa su uno sfondo scuro con le mani che elegantemente coprono il seno e il pube, sull’esempio delle dee nell’arte greca. Lo sguardo dolce e malinconico allo stesso tempo che emana da un viso incantevole incorniciato dalla finezza dei capelli su cui sembra posarsi delicatamente una perla, simbolo della purezza, ma anche della preziosità della donna, incantano lo spettatore di ogni tempo. Questa Venere, ossia questo ideale di bellezza, si riperpetua fino ai nostri giorni nelle maniere più diverse, così come si evidenzia nella seconda sezione E il nostro tempo, dove è possibile far dialogare Botticelli con i contemporanei. Tanti i tributi degli artisti di ogni epoca resi direttamente e indirettamente a Botticelli. Come il Particolare della nascita di Venere del 1965 della pittrice romana Giosetta Fioroni che vuole riproporre, attraverso la rilettura botticelliana della ripetizione del volto della dea, gli emblemi universali di grazia e bellezza CULTURA&GUSTO Al Mart di Rovereto una mostra racconta l’influenza proseguita nei secoli del pittore del Rinascimento. E lo fa dialogare con gli artisti contemporanei con Venere come protagonista Irene Catarella Botticelli e la bellezza ideale senza tempo Il dipinto di Miles Aldridge “Like a Painting #1” e, sopra, a fianco della “Venere” del Botticelli, due rappresentazioni più recenti: “Teen Venus” di Awol Erizku e la reinterpretazione di Fernando Botero. Nella pagina seguente “The rose garden” della fotografa tedesca Loretta Lux

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