N°136 Giugno Luglio

20 Food&Beverage | giugno-luglio 2021 SFIZIOFOOD Identità, sostenibilità, innovazione e futuro sono le parole chiave di Ruffino. Fondata nel 1877 a Pontassieve alle porte di Firenze, l’azienda, controllata al 100% dal gigante americano Constellation Brands, ha segnato la storia del vino in Toscana (con etichette storiche di Chianti e Chianti Classico) mantenendo una solida identità che si è arricchita con l’acquisto di due tenute in Veneto per la produzione di Prosecco e si consolida con “Vivere di Gusto”, il nuovo posizionamento che racconta l’azienda attraverso nuove piattaforme di comunicazione: campagna tv e campagna stampa, un nuovo sito internet ruffino.it e il nuovo webmagazine viveredigusto.it. “Anche l’enoturismo, l’ospitalità legata all’esperienza di marchio -spiega Sandro Sartor- rappresenta la sublimazione del Vivere di Gusto. È per noi una squisita sintesi di turismo rurale, culturale e gastronomico che diversifichiamo in un ventaglio di esperienze, tutte estremamente coerenti col nostro Vivere di Gusto”. Il tema della sostenibilità si declina con l’attenzione verso il biologico. Entro il 2025 Ruffino sarà certificata interamente sostenibile e tutte le tenute saranno a conduzione biologica, diventando così la più grande realtà vinicola toscana bio. A fine 2021 più del 40% dei vigneti di proprietà sarà a conduzione biologica. “Conduzione organica in vigna e produzione sostenibile rientrano in Ruffino Cares, un progetto di responsabilità sociale -prosegue Sandro Sartor- che esprime il nostro sentimento e la volontà di fare. Sostenibilità è anche educazione al consumo responsabile di vino che si incarna nell’idea di educare a gustare il vino ancorandolo ai sistemi relazionali tipici di noi italiani: convivialità e condivisione. Bere attraverso il piacere di stare insieme, quindi, non per isolarsi negli eccessi”. Nel 2019 Ruffino ha prodotto 33 milioni di bottiglie. Nell’anno del Covid ha esportato il 95% della produzione, mentre il peso dell’Italia si è contratto dal 10 al 5%. L’azienda ha chiuso il suo bilancio fiscale con il 20% inmeno del fatturato a causa principalmente della forte contrazione dell’horeca, ma la ripresa si avvicina: “Ci sono segnali incoraggianti per l’horeca, dove l’anno scorso abbiamo perso il 50% del giro d’affari ma che rimane il nostro futuro -dice Sartor- E anche sul versante internazionale si nota una netta inversione di marcia, a partire dagli Stati Uniti che ha perso il 20%, ma ora sta galoppando”. In vista della rinascita e di un ritorno alla normalità Ruffino ha continuato a investire in vigneti, impianti e nuove tecnologie (7 milioni di euro) e anche in marketing: “Abbiamo preferito ridurre i profitti ma non gli investimenti”. L’azienda prosegue nell’innovazione anche nella proposta di nuovi vini: “Il futuro sarà nei vini rossi importanti di altissimo livello -si dice convinto Sartor- Proprio questi vini rossi di tenuta saranno al centro della nostra strategia e quindi di rivisitazione del packaging e riposizionamento a livello internazionale a partire dagli Stati Uniti, il nostro mercato più importante. E presto presenteremo un grande vino rosso premium”. La casa vinicola toscana rafforza la sua identità con un posizionamento più in alto del brand. Guarda al futuro con ottimismo e nell’anno del Covid ha continuato a investire Sostenibilità e innovazione la strada di Ruffino Barbara Amati A ENDE Entro il 2025 Ruffino sarà certificata interamente sostenibile e tutte le tenute saranno a conduzione biologica, diventando così la più grande realtà vinicola toscana bio. L’azienda, di cui Sandro Sartor è Amministratore delegato, ha continuato a investire in vigneti, impianti, nuove tecnologie e in nuovi vini, puntando anche sul rosato, con il Prosecco Doc Rosé e con il rosato premium Aqua di Venus

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