N°135 Aprile Maggio

92 Food&Beverage | aprile-maggio 2021 QUARTIERI ALTI VisitareOstuni in bassa stagione è il momento migliore per assaporare la particolare atmosfera di questo borgo, noto anche come la Città Bianca. Candida per i muri, soprattutto un tempo, imbiancati a calce. Le stradine tortuose del centro storico, che salgono fino alla quattrocentesca cattedrale di Santa Maria Assunta, se solitarie e ventose trasmettono una sensazione di luogo fuori dal tempo. La Puglia sta vivendo un momento di particolare sviluppo turistico, con investimenti importanti sia per quanto riguarda il mercato delle seconde case, sia per quello dell’ospitalità. Italiani e stranieri si sono accorti di questa regione e delle sue attrattive. Non stupisce quindi che le imprenditrici Pascale Lauber e Ulrike Bauschke, rispettivamente svizzera e tedesca, in vacanza a Ostuni nel 2016, visitando un palazzo in abbandono da oltre 40 anni, se ne siano innamorate a prima vista, fiutandone le interessanti potenzialità. Molto legate all’Italia, avevano già acquistato e ristrutturato per se stesse una masseria a Carovigno. L’edificio che le ha conquistate ha una lunga storia. Già dimora di famiglia del primo sindaco di Ostuni, Paolo Tanzarella, personaggio coinvolto nei moti insurrezionali nella lotta per l’Unità d’Italia, passato in eredità al figlio nel 1897, in seguito era diventato una scuola, quindi una caserma, per poi essere abbandonato negli anni Settanta. I restauri sono stati lunghi e complessi, ma le due neoproprietarie avevano esperienza da vendere in materia, avendo al loro attivo già rinnovato e aperto hotel, ristoranti e abitazioni a Losanna, Parigi, New York, spingendosi fino a Cape Town, in Sud Africa, con la loro società ID Living di Losanna. In particolare, ha giocato un ruolo significativo la passione per il design di Pascale Lauber. Quasi un’ossessione che l’accompagna sin da bambina, allorché si divertiva a rinnovare l’arredo della sua stanza ogni sei mesi. A questo si aggiunge la passione di entrambe per i viaggi, unita alla loro cultura nutrita di esperienze internazionali. Caratteristiche trasfuse nelle scelte operate all’interno di quello che ora si chiama Paragon 700 Boutique Hotel & Spa, noto anche come Palazzo Rosso, per via del rosso pompeiano della facciata. La struttura nelle sue parti più antiche risale al 1700. Come confermato dalla restauratrice Maria Buongiorno, che ha ridato splendore a caminetti, volte in pietra, affreschi e maioliche napoletane di quel periodo. Il marchio impresso sulle piastrelle ha persino permesso di risalire alla bottega dei Fratelli Massa, maestri della ceramica attivi a Napoli agli inizi del XVIII secolo. Sono invece di epoca neoclassica altri affreschi scoperti sotto gli strati di intonaco. La proprietà è poi completata da un giardino recintato e da un aranceto. Un luogo di delizie per gli ospiti delle 11 tra camere e suite, ambientate tra alti soffitti e affreschi. Al top le Loft suite (da 45 a 58 metri quadrati), tra stucchi arabi, porte a vetro in corten con intarsi di lino, e la Paragon suite, di 55 metri quadrati, con terrazzo sul giardino. Le stanze sono arredate ognuna in modo diverso con un mix elegante in cui convivono armoniosamente pezzi d’epoca, etnici e di artigianato locale. Grandi lampadari reperiti in Tailandia e divani e testiere dal Sud Africa, creati su disegno da Pascale Lauber. Bracieri africani trasformati in vasche da bagno, tavoli ’800 A Ostuni, da un palazzo abbandonato nasce Paragon 700, un boutique hotel, con pezzi di design, d’epoca, etnici. In cucina lo chef Giovanni Cerroni che nei suoi piatti sposa sapore, tecnica e senso estetico Micaela Zucconi L’hotel Paragon 700 si trova a due passi dal centro storico di Ostuni, in un palazzo del XVIII secolo. La piscina lunga 15 metri, circondata dal giardino privato, è l’unica della città. Un’oasi dove riposare dopo una giornata al mare, che si trova a una ventina di minuti Nella Città Bianca un eclettico palazzo rosso

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