N°135 Aprile Maggio

68 Food&Beverage | aprile-maggio 2021 SPECIALE oltremodo esagerate. “Nel prossimo futuro partiranno veramente forte le zone più fredde -anticipa Nicola Biasi- Il clima sta cambiando, fa sempre più caldo, e per fare un bianco importante, che svolga la malolattica per ottenere complessità senza compromettere la bevibilità, servono acidità adeguatamente elevate che è possibile avere in zone fredde, più al Nord Italia che al Sud e spostandosi in altitudine. Nelle zone alte delle Prealpi stiamo ottenendo ottimi risultati”. “L’abitudine di bere bianchi giovani in Italia è legata al nostro ambiente produttivo con un clima mediamente caldo in cui era difficile produrre vini capaci di invecchiare, cosa oggi possibile grazie alla ricerca e alla tecnologia -concorda Francesco Trimani- In Francia e in Germania, dove le temperature sono più basse, i vini risultano meno alcolici, più acidi e sicuramente nell’invecchiamento trovano un risvolto fondamentale: un Riesling della Mosella di annata praticamente non si beve, anche se il riscaldamento Nell’horeca italiano la quantità di vini bianchi d’annata di pregio è molto interessante, spinta anche dagli aperitivi e da menu più leggeri che favoriscono l’abbinamento con questa tipologia. Punta sulla freschezza e sull’affinamento solo in acciaio la Cantina Puiatti, in Friuli, che propone vini dalla pura espressione varietale CANTINA PUIATTI La freschezza di unmoderno Sauvignon Blanc Cinquanta ettari vitati posti nell’area del bacino idrografico dell’Isonzo; un territorio pedecollinare, ghiaioso e fresco, in cui sono allevate le varietà che danno origine a vini eleganti e di buona struttura, caratterizzati da grande sapidità e mineralità. È la realtà della Cantina Puiatti di Romans d’Isonzo (Go), una delle più storiche del territorio, che fa parte del Gruppo Bertani Domains dal 2015. La semplicità è la parola d’ordine di questa azienda che rifugge dall’uso del legno per sfruttare l’immediatezza dei toni varietali e delineare le variabilità di un terroir unico per mantenere intatte fragranza e freschezza nei vini. Una filosofia produttiva racchiusa nello slogan aziendale non oak aged wines, vini non affinati in legno, che testimonia la volontà di esaltare la naturalezza dei grandi bianchi. Una scelta difficile, ma capace di regalare grandi soddisfazioni e un’impronta chiara e riconoscibile: il colore dei vini è espressione e testimonianza della sua autenticità, della sua vera natura. Il territorio, con il clima fresco, le escursioni termiche e i terreni ricchi di minerali, uniti alla particolare attitudine dei vitigni, sono gli altri motivi che hanno spinto la Cantina Puiatti a seguire questa vocazione. Dopo il lavoro in vigna, dove si decide la qualità del futuro vino, dalla polpa del frutto viene estratto il succo, con una pressatura soffice. Il mosto non rimane a contatto con le bucce, i vini finiti sono separati dalle loro fecce e i bianchi non svolgono la fermentazione malolattica. I vini maturano conservando la giusta gradazione del frutto non surmaturato e la pulizia dei mosti avviene per decantazione fisica: tutti i processi si svolgono in contenitori di acciaio con controllo delle temperature. Nel caso del Sauvignon Blanc Friuli la maturazione in acciaio dura quattro mesi che permettono di ottenere un vino moderno, che è pura espressione varietale, dal colore brillante, dai profumi freschi di foglia di pomodoro, salvia, frutta gialla. La bocca è coerente, persistente e dal finale avvolgente. La bottiglia del Sauvignon Blanc Friuli 2020 veste una nuova immagine, espressione di un’identità asciutta, solida, consistente, autentica: il marchio dialoga con un’etichetta aziendale in cui il logo gioca un ruolo da protagonista. Per sottolineare lo spirito internazionale si è optato per il tappo a vite, perfetto per questo genere di vino.

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