N°135 Aprile Maggio

62 Food&Beverage | aprile-maggio 2021 il vino bianco, tutto, andrebbe bevuto prima della vendemmia successiva. E per fortuna e per perizia non è così, anche se questo non vuol dire che molti vini non siano buonissimi subito. La convinzione da smontare circa i bianchi, dunque, è quella relativa alla loro longevità. Negli ultimi anni il gusto in Italia si sta raffinando e sta approdando a vini bianchi più lungamente affinati e Massimo Sagna -Amministratore delegato dell’omonima e storica azienda torinese che seleziona e importa vini di fascia alta- ci mette del suo consigliando ai clienti, senza timore che possano pentirsene, di conservare ad esempio un paio di bottiglie su sei di Pouilly Fumé “base” per 4-5 anni, fingendo che si siano rotte. “Per gli italiani il vino per eccellenza continua a essere quello rosso, mentre i francesi non nutrono nessun pregiudizio e bianchi, rossi e rosati hanno pari dignità -commenta Sagna- La Francia è una nazione ricca da secoli con classi sociali in grado di permettersi vini anche costosi e I vini “bianco carta” hanno contribuito in modo decisivo a fare passare nei consumatori il concetto che il vino bianco debba per forza essere bevuto giovane, prima della vendemmia successiva, pena il suo rapido degrado. Non è così, perché molti bianchi possono “tenere” anche per diverso tempo. Nella foto, il paesaggio che circonda Chiesina di Lacona, sull’Isola d’Elba SPECIALE  CHIESINA DI LACONA Ansonica e Vermentino, bianchi profumati dell’Elba Una realtà moderna che affonda le radici in una lunga storia rurale. Questa è oggi Chiesina di Lacona, posta nella parte sud dell’Isola d’Elba. Un’azienda vitivinicola che a partire dal 2018 ha iniziato a produrre e a commercializzare i propri vini grazie all’arrivo di Filippo Alampi, già al timone di Fattoria Ramerino di Bagno a Ripoli (Fi), dove si produce olio extravergine di oliva biologico di alta qualità. Con la vendemmia 2019 Chiesina di Lacona è diventato quindi il marchio che contrassegna la produzione enologica di questa realtà che conta 9 ettari di vigneto su 20 ettari complessivi. Sotto la guida dell’enologo Maurizio Saettini sono state prodotte circa 15 mila bottiglie per le sole tipologie in bianco Elba Bianco Doc, Elba Vermentino Doc, Ansonica dell’Elba Doc, mentre dall’annata 2020 la gamma si è allargata all’Elba Rosato Doc, Elba Rosso Doc e Aleatico Passito dell’Elba Docg. In attesa di procedere a un graduale passaggio dall’agricoltura convenzionale a quella biologica, il primo passo verso l’eco-sostenibilità è stato compiuto sul fronte del packaging: bottiglia in vetro più leggera per ridurre le emissioni di CO2 nei trasporti, tappo tecnico prodotto con materie prime rinnovabili, capsula in polilaminato senza utilizzo di colle, etichette in carta e cartone da imballo certificati Fsc. Ansonica dell’Elba Doc 2019 ed Elba Vermentino Doc 2019 sono due dei prodotti di punta di Chiesina di Lacona. L’Ansonica dell’Elba Doc 2019 ha colore paglierino con riflessi verdognoli, al naso è avvolgente con note fruttate di mela golden e scorza di agrume, floreali di acacia e balsamiche di timo e mughetto su sottofondo boisé. Il sorso è succoso, pieno, vivace, caratterizzato da un’elegante presenza tannica che ne allunga la persistenza al palato. Il finale gioca sull’equilibrio sapido dolce con ricordi di mela croccante. L’Elba Vermentino Doc 2019 è giallo paglierino con riflessi dorati; al naso è intenso ed elegante, con note di biancospino, erbette aromatiche, frutta a polpa gialla e fiori di arancio. Ruotando il vino nel calice si percepiscono sensazioni tioliche e un delicato accenno boisé. L’ingresso al palato è teso, vibrante, contraddistinto da un’acidità spinta che bilancia la piacevole dolcezza. Il lungo e persistente finale è caratterizzato da sapidità minerale e ritorni di crema pasticciera (www.chiesinadilacona.it).

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