N°135 Aprile Maggio

38 Food&Beverage | aprile-maggio 2021  C’era grande attesa per la rivelazione dell’annata 2009 del DomRuinart Blanc de Blancs, il nuovo millesimato della cuvée de prestige, punta di diamante delle migliori vendemmie che celebra l’emblematico vitigno che definisce lo stile della Maison Ruinart: lo Chardonnay. Una presentazione online, come è d’obbligo in questi mesi, che ha visto la partecipazione dello Chef de Caves Frédéric Panaïotis, dal salone della Maison a Reims, quella di Francesca Terragni, Direttore Marketing e Comunicazione di Moët Hennessy Italia, e di Silvia Rossetto, Senior Brand Manager di Ruinart, dagli uffici di Moët Hennessy a Milano. Palpabile la soddisfazione e l’orgoglio di Panaïotis, dall’entusiasmo contagioso, che ha sottolineato l’indiscusso pregio del Dom Ruinart, nato nel 1959, e che conta a tutt’oggi solo 26 vintage: DomRuinart Blanc de Blancs 2009 segue il vintage 2007 e segna il 50° anniversario tra il primo e l’ultimo vintage Dom Ruinart, 1959-2009. “La cuvée Dom Ruinart è stata creata da uno degli ultimi discendenti della famiglia Ruinart a sovrintendere la Maison: Bertrand Mure -ricorda Frédéric Panaïotis- La battezzò così in onore di Dom Thierry Ruinart, un idealista simbolo dell’effervescenza intellettuale del XVIII secolo. Questo vino raro costituisce la massima espressione delle annate migliori, quando lo Chardonnay ha pienamente rivelato la sua complessità ed eleganza, pur mantenendo una grande freschezza. Il primo vintage nato dalla vendemmia del 1959, messa in commercio nel 1966, fu definito da Mure ‘il nostro migliore champagne: Dom Ruinart Blanc de Blancs 1959’. Ne furono prodotte solo 1.300 bottiglie e fu spedito soltanto negli Stati Uniti”. Il DomRuinart Blanc de Blancs 2009 non è un millesimato caldo e solare, è frutto di un’annata più secca e asciutta, con il 40%di precipitazioni inmeno rispetto alla media degli anni precedenti, complice anche l’impatto del riscaldamento globale sulla vendemmia, il che significa che le uve portate in cantina erano in condizioni perfette, ma senza temperature eccessive e con acidità un po’ più alte, grande freschezza e un equilibrio quasi ideale. “Un’annata che ha reso più complessi gli aromi, la texture, e che ha consentito un dosaggio abbastanza basso di zuccheri, 4 grammi per litro”, spiega Panaïotis. A inizio anno, però, tra burrasche, grandinate, forti piogge (60% in più rispetto a una media di dieci anni) e ondate di freddo durante il periodo di crescita, l’inizio del ciclo vegetativo si è rivelato complicato. Fortunatamente, poi, i mesi estivi hanno migliorato la situazione fino a settembre, permettendo una maturazione uniforme in condizioni ottimali. “Per comprendere queste condizioni, si deve studiare come il clima interagisce con la maturazione dell’uva. Sotto il profilo aromatico, le note di mandorle fresche e frutti gialli maturi ci trasportano in quell’estate asciutta. Tuttavia, il periodo estivo non è stato più caldo della media e questo ha permesso di mantenere note fresche e ben definite”. DomRuinart Blanc de Blancs 2009 coniuga generosità e vivacità; le note di frutti carnosi e croccanti, accompagnate da tocchi di fiori bianchi e pasta di mandorle fresche, contraddistinguono questo vintage complesso, succoso ed elegante. L’acidità setosa, la freschezza di frutti con nocciolo e il sorprendente aroma deliziano il palato. Da ultimo, il finale si rivela sottile e persistente. Dom Ruinart Blanc de Blancs è interamente composto da Chardonnay di Grand Cru, l’82% proveniente dalla Côte des Blancs (Cramant, Avize, Chouilly e Le Mesnil-sur-Oger), “una percentuale più alta rispetto alla norma”, precisa lo Chef de Caves, e il 18% dai pendii a nord della Montagne de Reims (Sillery). La maturazione sui lieviti è di 8 anni, la sboccatura è avvenuta a marzo 2018: un affinamento di almeno 12 mesi dopo la sboccatura è un tempo minimo per avere una bella espressione dello Chardonnay. “Ogni anno assaggiamo tutti i millesimati per avere un’idea dell’evoluzione e il 2009 è molto diverso dal 2007: c’era una bella espressione e avevamo Un inedito abbinamento gastronomico firmato dallo chef Eugenio Boer accompagna il debutto del nuovo millesimato della più antica Maison de Champagne, il 26°, che segna il 50° anniversario tra il primo e l’ultimo Vintage: 19592009. Un Blanc de Blancs profondo e dalla texture raffinata Barbara Amati Champagne Breakfast per Dom Ruinart 2009 COVERSTORY Dom Ruinart Champagne Breakfast ha visto il debutto del Dom Ruinart Blanc de Blancs 2009 accanto a Ruinart Blanc de Blancs second skin, l’innovativo packaging della Maison: insieme hanno accompagnato le prelibatezze dello chef Eugenio Boer proposte in una box distintiva e tutta bianca, a simboleggiare la purezza dello Chardonnay

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