N°135 Aprile Maggio

19 Food&Beverage | aprile-maggio 2021 L’anno della pandemia ha sanzionato la fascia premium e sorriso a quelli che, uno studio di Pambianco su vini e spumanti, definisce vini accessibili. Sono gli effetti della chiusura prolungata dell’horeca e lo spostamento dei consumi all’interno delle mura domestiche, dove le bottiglie più competitive hanno avuto il sopravvento. Una tendenza che ha riguardato Gdo, horeca e l’online. Il risultato, come riporta l’analisi Pambianco sui preconsuntivi dei leader italiani di comparto, è che i primi dieci gruppi di fascia media sono cresciuti del 3%mentre la top 5 delle realtà di fascia alta mostra una flessione a doppia cifra, pari al -12%. Diverso è il discorso se si guarda allamarginalità, la cui difesa è stato il principale obiettivo dei produttori di fascia alta, e che in alcuni casi ha registrato addirittura dei numeri in crescita. Nella fascia commerciale, la graduatoria vede la conferma in vetta alla classifica di Cantine Riunite&Civ, con 600 milioni di euro di ricavi stimati, davanti a Caviro con 363 milioni e a Botter, prima società privata dietro ai due gruppi cooperativi, con 230 milioni. A seguire, in quarta posizione e a pari merito, compaiono Fratelli Martini e Cavit. La miglior prova dell’anno è quella di Italian Wine Brands, salita in sesta posizione con un fatturato in crescita di quasi il 30% che ha puntato molto sull’online. I marchi distribuiti prevalentemente in Gdo hanno lavorato con continuità, mettendo a segno incrementi di vendite. A brillare sono stati Lamberti, Bolla e Melini. Caviro, leader nazionale per quantità prodotte, ha chiuso il bilancio la scorsa estate con una crescita del 10%. E-commerce (+74%) e wholesale (+36%) hanno contribuito all’ottima performance di Italian Wine Brands. La fascia alta, con un calo del 12% che a un certo punto era arrivato al 30-35%, ha limitato i danni. In vetta Antinori difende le posizioni limitando la flessione al 10%, Gruppo Santa Margherita, al secondo posto, perde il 9% ma migliora l’Ebitda, mentre Frescobaldi lascia sul terreno il 10%. La flessione del 20% per il Gruppo Lunelli, 4° in classifica, viene considerata tutto sommato accettabile. Archiviato il 2020 con una diminuzione del 19% anche in Terra Moretti, emergono sentimenti di fiducia per il 2021. Il Prosecco si è difeso e ha permesso all’Italia dello sparkling addirittura di crescere. I conti dei primi gruppi dello spumante vedono andamenti contrastati e in generale premianti per il Prosecco. La flessione dei big è contenuta (-1%) con i primi tre che hanno centrato la crescita. In testa troviamo Fratelli Martini, a seguire la cooperativa trevigiana La Marca, che cresce del 6%, e al terzo posto la rivelazione, l’azienda veronese Contri, attiva anche nel Lambrusco. La fascia premium perde terreno ma migliora la redditività, quella media va a nozze con la Gdo, e gli spumanti, con una flessione contenuta, ringraziano il Prosecco Il 2020 sanziona la fascia alta e premia i vini accessibili Francesco Torlaschi ANALISI Il 2020 non poteva che essere un anno complicato anche per il vino italiano. A soffrire di più, causa la chiusura di locali e ristoranti, è stata la fascia alta del mercato che ha saputo reagire salvando e in qualche caso aumentando la marginalità che in alcuni casi ha registrato numeri in crescita

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