N°134 Febbraio Marzo

64 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 storico-ambientale”. I vini sono espressione di questi suoli così particolari, ideali per la corvina che acquisisce un maggior carattere conferendo una persistente sapidità, una struttura tannica importante e una superiore concentrazione. Anche al Podere Forte il vino si lega al nome di una delle famiglie più importanti di Siena, i Petrucci, che era proprietaria di castelli, terreni e poderi in Val d’Orcia. Un legame che Pasquale Forte ha voluto mantenere e ricordare nel suo vino principe, il Petrucci, Sangiovese in purezza. Nel 2015, dopo anni di studi, realizzati con l’obiettivo di esaltare i suoli, questo produttore visionario ha scisso lo storico Petrucci in due personalità distinte ma altrettanto ammalianti: Petrucci Melo e Petrucci Anfiteatro. “Dal palcoscenico naturale, dove il suolo è espressione di eccellenza ed eleganza, nasce Petrucci Anfiteatro che seduce con intensi profumi di ciliegia, fiori di viola, note di cardamomo, cumino e goudron -spiega Pasquale Forte- Petrucci Melo ha un’anima saggia e una personalità signorile, con profumi di frutti rossi, note di erbe aromatiche e pepe nero, e un finale fresco e balsamico”. Sono vini che nascono dalla lungimirante visione di Pasquale Forte che ha realizzato nella sua tenuta un ecosistema virtuoso, una realtà agricola che abbraccia i principi dell’agricoltura biologica e della biodinamica, dove il pensiero spirituale è superiore a quello meramente produttivo. Così è anche per il Guardavigna, Cabernet franc in purezza, il vino che porta il nome del guardiano delle vigne che aveva la sua casa nel punto più panoramico dell’azienda: “Guardiavigna, oltre a dominare i vigneti, è custode dell’emblematica potenza di questo vino, avvolgente, armonioso Il vino rosso fa bene alla salute. Molti studi hanno confermato l’importanza del resveratrolo, sostanza con proprietà antiossidanti che ha la capacità di proteggere il sistema cardiocircolatorio. Alcuni dei rossi di maggior pregio nascono in Valpolicella, come l’Amarone Classico Santico della Santi di Illasi SANTI Santico, l’Amarone Classico della tradizione L’Amarone della Valpolicella Classico Docg Santico rappresenta il rispetto della tradizione, la conoscenza del territorio, la sapienza contadina e l’esperienza enologica, in continua evoluzione dal 1843: uno stile classico ma sempre attuale. Santico nasce dall’unione del nome Santi con l’aggettivo antico, che per il produttore significa soprattutto originario, storico, perché la bottiglia più datata che esiste in cantina è proprio un Amarone che all’epoca si chiamava Recioto della Valpolicella “Amaro” e quello di Santi riporta l’annata 1928. La produzione di Santico nasce con la selezione di uve corvina (80%) e rondinella (20%) raccolte a mano in vigne particolarmente vocate nei comuni storici di San Pietro, Fumane e Marano tra i 150 e i 300 metri di altitudine con un’ottima esposizione. I grappoli vengono lasciati appassire in locali asciutti e ben areati (i fruttai) per circa quattro mesi, dove perdono la metà del loro peso concentrando gli zuccheri. Durante questa fase nelle uve avviene una serie di complesse trasformazioni che danno origine a una importante ricchezza gustativa. Santico, di cui è sul mercato l’annata 2016, è un vino dal colore rosso cupo con un profumo ricco e fragrante in cui predominano note di confettura di ciliegia emirtilli accompagnati da sentori di prugna, frutta secca e cacao. In bocca è corposo, con tannini vellutati, rotondo, fresco e con un lungo retrogusto in cui si avvertono sentori di frutta rossa accompagnati da una piacevole sapidità.

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