N°133 Dicembre

32 Food&Beverage | dicembre 2020 EXTRAVERGINE Produzione 2020 poco ma eccellente Scarsa quantitàma eccellente qualità. È la sintesi dei primi risultati della produzione di olio extravergine d’oliva di quest’anno. È quanto emerge dall’indagine condotta da Cia-Agricoltori italiani, Italia olivicola e Aifo-Associazione italiana frantoiani oleari, che fotografa un’Italia dell’olio spaccata in due, con la produzione al Sud in forte calo a differenza della netta ripresa, rispetto allo scorso anno, delle regioni centrali e settentrionali. La campagna segna un calo del 36% con una previsione di poco più di 235 mila tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte a fronte delle oltre 366mila tonnellate della scorsa stagione. A trascinare al ribasso le stime sono le regioni del Sud, da cui dipende gran parte della produzione italiana: evidente il calo della Puglia (-51%) che risente in maniera pesante della ciclicità del raccolto, con l’attuale stagione di scarica, a due anni dalla gelata che azzerò la raccolta nelle province di Bari e Foggia. Non si arresta il crollo del Salento flagellato dalla Xylella dove si stima un calo del 50% rispetto allo scorso anno. Nonostante l’annata difficile, la Puglia resta il polmone olivicolo nazionale con il 44% della produzione italiana complessiva. Al secondo posto sale, a sorpresa, la Sicilia (-17% rispetto allo scorso anno) che scalza la Calabria (-45%) grazie alle buone temperature delle ultime settimane. Segno negativo anche per altre regioni importanti dal punto di vista produttivo come Campania (-12%), Basilicata (-20%), Molise (-20%), Sardegna (-26%) e Abruzzo (-33%).Situazione ribaltata nelle regioni centrali e settentrionali, invece, grazie al clima positivo durante il periodo della fioritura e agli attacchi contenuti della mosca. Sostanzialmente stabile la produzione nel Lazio (+6%), ottimi rialzi per Toscana (+24%), Umbria (+40%), Marche (+48%), ed Emilia-Romagna (+52%). Il miglior incremento, nonostante le quantità sempre di molto inferiori alle regioni a maggior vocazione olivicola, lo registra la Lombardia (+1.727%) che passa da 123 tonnellate di extravergine prodotte l’anno scorso alle 2.248 tonnellate stimate per l’annata 2020. BUSINESSNEWS BILANCI Terzo quarter positivo per Marr Un terzo trimestre positivo aiuta i conti di Marr che migliora significativamente i risultati progressivi al 30 settembre 2020 rispetto alla chiusura del primo semestre. Nel trimestre estivoMarr ha evidenziato un recupero superiore a quello registrato dal mercato con la crescita della market share. Nonostante le forti limitazioni dovute alla pandemia, nel terzo trimestre i ricavi totali hanno raggiunto 409 milioni di euro con un Ebitda margin all’8% e un utile netto pari a 15,1 milioni. Al 30 settembre, nonostante il blocco quasi totale dei consumi legati alla ristorazione da fine febbraio ai primi giorni di giugno, i ricavi totali hanno superato gli 856milioni di euro con un Ebitdamargin al 3,9%e un utile netto di 1 milione. Ulteriormente rafforzata la solidità della struttura finanziaria. Secondo la società le prospettive di medio-lungo periodo rimangono invariate nella convinzione che il mercato della ristorazione extradomestica tornerà a essere premiato dai consumi. ACQUISIZIONI Bertani Domains in cerca di bollicine e brand forti Bertani Domains vuole crescere. Per questo la società sta valutando nuove acquisizioni nell’area del Prosecco o del Trentodoc. Ma potrebbero essere anche in regioni e per categorie di vino chemancano in portafoglio. L’azienda, che punta all’obiettivo di 100 milioni di ricavi, è disponibile anche a un’acquisizione superiore ai 25 milioni di euro. Alle spalle di Bertani Domains c’è il Gruppo Angelini Holding (farmaceutica, personal care, meccanica e vitivinicolo) che nel 2019 ha realizzato un fatturato di circa 1,7 miliardi, un Ebitda di 218 milioni e profitti per 149 milioni. Il vino rappresenta la parte minore del business e si traduce in sei cantine, con 460 ettari vitati e una produzione di 3,7 milioni di bottiglie. L’azienda al momento ha le bollicine come target principale: nel mirino ci sono brand forti, ma se capitasse un buon nome, anche senza bollicine, in una regione non presidiata, Charmat e metodo Classico passerebbero in secondo piano, è l’opinione del neo Amministratore delegato Ettore Nicoletto. (Emanuele Scarci)

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