N°133 Dicembre

“ Potrebbe essere l’Appius più grande mai prodotto fino a oggi”. Il winemaker Hans Terzer si sbilancia sulla settima cuvée della Cantina San Michele Appiano (Bz) presentata e degustata, visti i tempi, in una diretta online. Appius 2016, come le precedenti in edizione limitata -6 mila bottiglie- esprime il vertice qualitativo dell’annata caratterizzata da un prolungato periodo di pioggia nel cuore dell’estate seguito da un magnifico settembre. La ricchezza di frutti perfettamente maturi ha dato vita a un Appius intenso e raffinato, composto da uve bianche con la netta predominanza dello chardonnay (58%) a cui si aggiungono pinot grigio (22%), pinot bianco (12%) e sauvignon blanc (8%). Dal colore giallo paglierino brillante, Appius 2016 al naso è intenso e diretto, per poi aprirsi in un bouquet che dalle erbe aromatiche -salvia, rosmarino e finocchietto selvatico- passa gradualmente alle fragranze floreali della ginestra e del glicine. Poi si sviluppa la componente fruttata, con i frutti a polpa bianca (pera Williams e pesca) a cui fanno da contorno i frutti esotici (banana e ananas). In bocca è equilibrato e fresco. La componente acida sprigiona vitalità e asciuttezza e quella minerale contribuisce a vivacizzare ulteriormente la beva. Appius 2016 è lungo e persistente, con note di nocciola e mandorla e un tocco speziato di noce moscata nel finale. “È un vino che rispetto alle annate precedenti svela un’armonia superiore, in Appius 2016 ho ottenuto un risultato ancora più elevato: coniuga tensione e freschezza, e acidità e salinità gli danno una marcia in più -commenta Terzer- Pur bilanciando la maturazione in legni differenti, come sempre, ho lavorato in modo leggermente diverso: ad alcuni tonneau non ho fatto svolgere la fermentazione malolattica proprio per avere questa sorprendente mineralità. Ma è un vino ancora giovanissimo e non può che migliorare. È piacevolissimo assaggiarlo oggi, ha un’ottima beva, che è la nostra filosofia produttiva per tutti i vini, ma tra un paio d’anni si esprimerà ancora meglio: la grande struttura, questa presenza materica in bocca, e l’elevata acidità sono garanzia di longevità”. Al 2010, la prima annata, Appius è nato a ogni vendemmia, anche nella difficile 2014, “perché questo vino deve essere specchio dell’annata -dice il winemakerbilanciando le percentuali dei vitigni e dei vini selezionati tra i vigneti dei soci della Cantina”. Il progetto si rinnova ogni anno anche nel design dell’etichetta, realizzata dalla Life Circus di Bolzano: sulla bottiglia del 2016 spicca la rappresentazione di una stella lucente. La settima cuvée della Cantina San Michele Appiano firmata da Hans Terzer è frutto di un bilanciato blend che privilegia lo chardonnay. Un grande vino, che coniuga tensione e freschezza La superiore armonia del giovanissimo Appius 2016 Barbara Amati ALTO ADIGE Blend di chardonnay, predominante al 58%, pinot grigio, pinot bianco e sauvignon blanc, Appius 2016 è un bianco di grande struttura, la cui elevata acidità è garanzia di longevità. Come sempre il pregiato vino creato da Hans Terzer si fregia di una serigrafia ogni volta diversa che per quest’ultima annata rappresenta una stella lucente, i cui spigoli simboleggiano i diversi monovitigni che portano complessità alla cuvée 11 Food&Beverage | dicembre 2020

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