N°132 Novembre

78 Food&Beverage | novembre 2020 calabresi, coltivati in sette diversi campi sperimentali (www.librandi.it) . Da quel lontano ‘93, anno in cui Librandi cominciò a sperimentare, la zona di Cirò è migliorata anche con il ricambio generazionale. Ne sono la testimonianza i due giovani fratelli Vincenzo e Gianluca Ippolito, oggi alla guida della storica cantina di famiglia, la Ippolito 1845, altro marchio di qualità (www.ippolito1845.it) . Vicino a Cirò, a Strongoli Marina (Crotone), si trova invece uno dei personaggi più visionari, Roberto Ceraudo, produttore di vino e olio extravergine biologico, di agrumi e clementine, e ideatore di un ristorante di cucina calabrese contemporanea, il Dattilo , locale stellato oggi guidato dalla giovane figlia Caterina Ceraudo, nel 2017 elettaDonna Chef dalla Guida Michelin in collaborazione con Veuve Clicquot. L’azienda Ceraudo è una realtà agricola biologica di qualità, alimentata da impianti fotovoltaici, con alcune camere riservate ai turisti: un faro d’ospitalità in un territorio modesto per servizi e accoglienza turistica (www.dattilo.it) . A dieci minuti di strada c’è l’agro di Strongoli, storico paese abbarbicato su un’aspra collina. ITINERARI Roberto Ceraudo guida l’azienda agricola biologica in cui si produce olio e vino che si trovano anche sulle tavole del Dattilo, ristorante stellato di Strongoli (Kr) della giovane Caterina Ceraudo, che nel 2017 è stata anche eletta Donna Chef dalla Guida rossa in collaborazione con Veuve Clicquot: la sua è una cucina contemporanea legata ai prodotti della tradizione, ma con un plus di creatività come in Il sottobosco, crema di patate, terra di funghi porcini, timo, topinambur, sotto È da non perdere Masseria De Tursi, un caseificio biologico con allevamento allo stato brado e produzione di Pecorino Crotonese e ricotta stagionata. L’azienda biologica si trova all’interno dell’area del Sic Le Murge d’interesse archeologico e pratica i vecchi metodi della pastorizia. Tra le novità la coltivazione del grano Senatore Cappelli per produrre una farina macinata a pietra (www. masseriadetursi.it) . Un’altra sosta golosa è in direzione di Casabona. Qui il norcino Camillo Palmieri e la moglie Alessandra producono salumi e insaccati in modo tradizionale senza coloranti né additivi, impiegando solo le carni del loro allevamento di suini nero Calabrese, cinta Senese e incroci di Landrace Largewhite, ben alimentati e curati. Escluso il sale, tutto il resto è locale: il peperoncino rosso di un’azienda di Casabona e il finocchietto selvatico (www.salumificiocasabona.it) . E, così, tra capicolli, ‘nduja , soppressate e pancette della casa sprofondiamo nei sapori di questa Calabria ancora autentica. E pazienza per le bruttezze della Statale 106.

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