N°132 Novembre

GIANNITESSARI La forza e l’eleganza del Lessini DurelloDoc 60Mesi Il vignaiolo non è un artista che disegna su un foglio bianco usando tempera e pennelli. È piuttosto uno scultore che ha di fronte un blocco di pietra e sa che dentro a quella pietra c’è già un’opera d’arte. Un’opera che deve solo liberare. Così Gianni Tessari, una delle firme dei vini veronesi, intende il suo lavoro di vitivinicoltore: ascoltare il terroir, riconoscerne i segnali, intuirne le potenzialità, individuare la strada. L’ha imparato grazie alla propria sensibilità e a un bagaglio di conoscenze maturate lavorando con territori e stili diversi, riuscendo così a dare espressione enologica a un territorio. Nella visione di Gianni Tessari il vino c’è già, ben prima che la pianta metta radici. Con le sue conoscenze e il suo intuito orienta ogni scelta compiuta in vigna e in cantina, affinché il risultato sia il più naturale e congeniale possibile per il terroir. Forte di queste conoscenze, Tessari, dopo l’esperienza nell’azienda di famiglia, nel 2013, affronta una nuova sfida: esprimere la propria statura di vignaiolo attraverso il confronto con tre terroir, tra loro diversi e complementari: Monti Lessini, Soave, Colli Berici. Cinquantacinque ettari di vigneto distribuiti in tre aree Doc (a Roncà per il Lessini, a Soave e a Sarego per i Colli Berici), una moderna cantina con circa 7 mila metri e 350mila bottiglie prodotte. Sono questi i numeri di una realtà che è diventata la grande firma del Durello Spumante metodo Classico (oltre che di vini fermi, Soave prima di tutti, sotto il marchio giannitessari) valorizzando la durella, il vitigno autoctono dei Monti Lessini, una vite antica e rustica che dona uve dorate la cui caratteristica fondamentale è un tipico sapore acidulo e una buccia spessa e ricca di tannini. La sua filosofia all’insegna della pulizia del gusto e del rigore in ogni scelta lo porta a utilizzare per le basi spumanti uva durella in purezza e a perseguire la qualità in ogni passaggio. Identificato per lungo tempo come un vino dal sapore duro -da cui il nome- e aspro, relegandolo al ruolo poco onorevole di vino da taglio per altri più blasonati, il Durello è stato rivalutato e dall’acidità e dalla durezza che lo contraddistinguono sono emerse straordinarie potenzialità di sviluppo e affinamento. E il panorama vinicolo ha finalmente compreso che l’essenza di un vino come il Durello si presta perfettamente al processo di spumantizzazione con il metodo Classico, donando uno spumante che si distingue per il carattere forte e l’indubbia eleganza. La produzione del Lessini Durello Doc 60 Mesi prevede la raccolta amano a cassetta con pressatura soffice con fermentazione a temperatura controllata di 14-16°C e fermentazione malolattica completa, poi tagliato per la seconda fermentazione. Infine, la sosta sui lieviti per un minimo di 60 mesi nelle cantine sotterranee. Il risultato è uno spumante dal colore giallo brillante con fine perlage, aroma complesso di croissant e note di miele e pesca bianca, vigorosa sapidità e persistenza. Valorizzando l’uva durella dei Monti Lessini, il produttore veronese riesce a fare esprimere il territorio e il vitigno nel modo più naturale possibile. Pulizia del gusto e rigore in ogni scelta lo portano a utilizzare l’uva in purezza. Grazie a lunghe soste sui lieviti, questi spumanti si distinguono per il carattere forte e l’indubbia eleganza 61 Food&Beverage | novembre 2020

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