N°132 Novembre

38 Food&Beverage | novembre 2020 “ Cucina eccellente, servizio professionale, gentilezza, cortesia, professionalità”. Non ci piace troppo andare a curiosare su internet per capire il valore di un ristorante sui commenti social dei clienti. Ma in questo caso ci siamo imbattuti, nella ricerca di un indirizzo, in giudizi a dir poco sorprendenti per un locale che ha aperto da qualche mese e che si trova non proprio in una località nota per i ristoranti di fine dining: Nola, alle porte di Napoli. Questa cittadina ai piedi del Vesuvio, conosciuta per aver dato i natali al filosofo Giordano Bruno, ricca di ritrovamenti archeologici che ne testimoniano le origini antiche (dagli Etruschi ai Sanniti che, dopo averla conquistata e ricostruita, la chiamarono Nuvla, città nuova), ha una storia antica tutta da raccontare, fatta di personaggi illustri e tradizioni popolari ancora vive, che vanta un’economia di rilievo, grazie all’interporto campano con, unico caso in Italia, una stazione ferroviaria interna collegata alla rete nazionale, le officine della Ntv e il Cis, uno dei maggiori poli distributivi di merci d’Italia e d’Europa; inoltre, Nola vanta una lunga tradizione forense essendo sede di tribunale. Ed è qui che Lucio Giordano, un giovane imprenditore la cui famiglia è impegnata nel tessile, in un momento caratterizzato da poche certezze, ha voluto sfidare la crisi aprendo, a fine giugno, il ristoranteRe Santi e Leoni: un investimento coraggioso, dettato dalla volontà di voler diversificare il suo business, già legato alla ristorazione con i ristoranti giapponesiMisaki , a Pompei e a Sorrento, creati nel 2013 grazie alla sua passione per la cucina nipponica. La passione per la ristorazione, nata un po’ per gioco, si è poi trasformata nel suo impegno principale che, oggi, l’ha portato a puntare in alto, a un ristorante che proponesse una cucina d’eccellenza investendo su uno chef napoletano che ha già una bella storia alle spalle, Luigi Salomone, una stella Michelin conquistata aPiazzettaMilù, a Castellamare di Stabia (Na). Ed ecco spiegati anche quei giudizi di clienti più che soddisfatti: “A febbraio eravamo pronti ad aprire, e, invece, ecco il lockdown per Covid-19 e l’obbligo di posticipare l’apertura -spiega Giordano- L’idea di non riuscire nell’impresa è stata sempre inevitabilmente dietro l’angolo, ma la forza di volontà e la voglia di rinascita dopo quel periodo mi hanno motivato ad andare avanti e a credere in qualcosa di nuovo e di positivo, cioè di poter dare valore al territorio e ai suoi sapori scegliendo con attenzione i piccoli produttori campani d’eccellenza a cui la cucina si affida nella scelta delle materie prime. Ed è stato un passo significativo all’interno di un percorso imprenditoriale in cui ho creduto fin da subito”. Il suo obiettivo è stato quello di offrire a Nola un ristorante che non c’era, in uno scenario gastronomico in ascesa come quello del Sud Italia, fatto di nuovi e interessanti progetti che negli ultimi anni si sono imposti come casi eccellenti nel mondo del fine dining, riuscendo a scardinare vecchi preconcetti e, al contempo, a portare una ventata di creatività e personalità nella cucina nazionale e internazionale. “Il progetto inizialmente doveva concretizzarsi a Napoli, ma non riuscivo a trovare una struttura adatta -ricorda l’imprenditore- Conoscevo questa zona e mi è stato segnalato questo spazio. La posizione era interessante, un palazzo borghese di fine ’800 alle spalle della piazza centrale di Nola, un ampio locale nato per la macinazione delle olive, poi abbandonato e modificato nel tempo”. Della struttura originale restano oggi gli antichi archi in tufo che scandiscono lo spazio in maniera longitudinale. Il recupero architettonico è stato importante e affiIn un periodo di grande difficoltà l’imprenditore napoletano Lucio Giordano con coraggio apre un nuovo locale. Con lo chef Luigi Salomone, già noto per una stella Michelin, che propone una cucina che si caratterizza per la nitidezza dei sapori e la semplicità Barbara Amati Re Santi e Leoni porta il fine dining a Nola COVERSTORY Re Santi e Leoni si trova in una struttura dell’800 che in origine era dedicata alla macinazione delle olive. L’imprenditore Lucio Giordano ha incaricato della ristrutturazione l’architetto Giuliano Andrea dell’Uva e il risultato è un bellissimo ristorante, essenziale, luminoso ed elegante. A destra, Uovo “doppio malto”, stravecchio, tartufo e caviale di aringa

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