N°131 Settembre Ottobre

48 Food&Beverage | settembre-ottobre 2020 In quelli chemolti indicano come i bei tempi andati, la vita quotidiana di chi lavorava la terra era un tenace e faticoso lavoro, al ritmo delle stagioni, non supportato dalla tecnologia, compensato dal veder crescere la famiglia e dal rito quasi religioso del ritrovarsi tutti insieme a tavola. La pasta tirata a mano in casa era soprattutto all’uovo. Le tagliatelle, in particolare, condite con sugo di papera o di gallina -tipico della zona- erano il piatto della festa insieme alla sfoglia per le lasagne, riservata alle occasioni speciali. Un ricordo vivo nella memoria di Gaetano Maccari, figlio di Remo e Giuseppa, una famiglia di agricoltori e allevatori nella campagna che circonda Camerino. Città universitaria in provincia di Macerata, ma con dintorni a forte vocazione agricola. È proprio dalla madre che Gaetano, terzo di sette figli, impara a fare le tagliatelle. Un interesse premonitore di un futuro diverso. Alla fine degli anni Ottanta, a poco più di vent’anni, Gaetano apre dei negozi di pasta fresca con un collaboratore. È lui amettere letteralmente le mani inpasta, fortedell’esperienzamaterna. Quando incontra Mara Mogliani gli batte forte il cuore. Si sposano nel 1989 ed è l’inizio di una nuova avventura. Pochi anni dopo, nel 2002 insieme fondano La Pasta di Camerino. La filosofia che vogliono imprimere alla neonata azienda è racchiusa nel nome. Non quello di famiglia, ma quasi un toponimo per esprimere l’attaccamento alla propria terra. Gaetano segue la produzione, tutta artigianale, Mara la contabilità e il confezionamento. Hanno solo un piccolo forno di essiccazione, ma una grande ambizione: portare la loro pasta in tutt’Italia. Oggi hanno 72 dipendenti e un volume d’affari di 20 milioni di euro all’anno. Sono il terzo pastificio d’Italia, tra i produttori di pasta secca all’uovo per chilogrammi venduti. In azienda è entrata ormai la seconda generazione. Federico, 29 anni, fresco sposo di Marzia, laureato in Economia e Commercio a Roma, si occupa della direzione e dello sviluppo commerciale. Lorenzo, 26 anni, neolaureato in Ingegneria a Milano, organizza la parte produttiva e la logistica. Gaetano continua ad arrivare alle quattro del mattino tutto l’anno, che sia la notte fonda dell’inverno o le prime incerte luci di un’ancora lontana alba estiva. Nello stabilimento di Torre del Parco, non lontano da casa, segue tutto il processo di produzione, dall’impasto fino alla fase di confezionamento. I macchinari artigianali sono stati ideati da lui e nulla gli dà più soddisfazione di vederli in azione e di affiancare i collaboratori. Ogni giorno vengono prodotti 600 quintali di pasta. Alla originaria pasta all’uovo, ora anche bio (corta, lunga, per minestre), prodotto identitario dell’azienda, si sono aggiunte quelle di semola, di farro, nei vari formati, fino all’ultima proposta con grano antico Hammurabi. Una coltura “ritrovata” con la collaborazione di un’azienda sementiera, sviluppata ora nelle province di Ancona, Pesaro e Macerata. Le caratteristiche nutrizionali sono eccellenti, con tante proteine, basso indice glicemico, poco glutine e meno calorie complessive. Anche le confezioni sono state differenziate. Per HammuMicaela Zucconi La Pasta di Camerino torna ad Hammurabi Un grano antico è l’ultima proposta del pastificio marchigiano della famiglia Maccari. Diventato grande con la pasta all’uovo è poi arrivato a riscoprire un nobile grano PRODOTTI Foto di gruppo per la famiglia Maccari. Al centro Gaetano che, dopo avere aperto dei negozi di pasta fresca alla fine degli anni ’80, nel 2002 ha fondato La Pasta di Camerino. In azienda sono entrati anche i figli Federico, a sinistra, che si occupa della direzione e sviluppo commerciale, e Lorenzo, che organizza produzione e logistica

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