N°131 Settembre Ottobre

40 Food&Beverage | settembre-ottobre 2020 Si dice che nel ’44, durante la battaglia di Montecassino, il generale Clark, capo della Quinta Armata alleata, abbia affermato che era arrivato il momento di finirla, perché aveva fretta di assaggiare a Roma le fettuccine di Alfredo. La pasta burro e parmigiano, mantecata in modo particolarissimo, a metà anni ’40 era già famosa oltreoceano. E Alfredo Di Lelio, il suo inventore, aveva già lanciato un cult destinato ad arrivare fino a noi dopo 106 anni. Correva l’anno 1914 quando il romanissimo ristoratore accendeva i fornelli al numero 104 di via della Scrofa, una delle strade più antiche dell’Urbe. Giusto in tempo per inserire in carta un piatto da lui inventato per rinfrancare la moglie debilitata dal parto: e cioè, per l’appunto, delle fettuccine con ottimo burro e parmigiano (non pecorino!) fresco. A sdoganarle negli Usa ci pensò poi la coppia hollywoodiana Mary Pickford e Douglas Fairbanks: che negli anni Venti, in viaggio di nozze nella capitale, assaggiò le fettuccine restandone estasiata, al punto da decantarne le lodi una volta tornati in patria. Migliori testimonial Alfredo non poteva trovarne: Fairbanks, detto “il re di Hollywood”, diventerà il fondatore dell’Academy (quella degli Oscar). La Pickford, la fidanzatina d’America, una delle attrici più influenti del cinema americano dell’epoca. Nasceva così un fenomeno cultural-gastronomico tutto yankee, celebrato ogni anno il 7 febbraio con ilNational Fettuccine Alfredo Day . Sulla scia di un successo ininterrotto e di una cucina di chiara impronta romana, Alfredo alla Scrofa (oggi Bottega storica di eccellenza del comune di Roma) dal 1914 non ha mai chiuso (tranne durante il lockdown): e per le sue sale negli anni è passato il mondo, come testimoniato dalla teoria di foto, spaccato di storia capitolina, studiatamente appese alle pareti. Celebrazioni fuori tempo di allori polverosi? Neanche per sogno. Perché Mario Mozzetti e Veronica Salvatori, nipoti dei proprietari succedutisi al fondatore nel ’43, conducono oggi il locale con sapiente dinamismo, innovandodi continuonel solco della tradizione. Anche in tempi di post-pandemia. Tra le ultimissime novità, l’apertura lo scorso giugno, insieme alla cucina a vista, diPiazzetta Alfredo, nuovo spazio all’aperto di fronte al locale, nell’unico slargo, racchiuso da palazzi antichi, di via della Scrofa. Bonificato per l’occasione: perché laddove un tempo sostavano le botticelle, negli anni veicoli abbandonati e parcheggi a due ruote avevano reso l’area impraticabile. E dove invece oggi, tra pedane di legno e fioriere di erbe aromatiche, è possibile cenare o sostare per un aperitivo in relax ai 10 tavoli strategicamente installati. Ad apprezzarlo, tantissimi giovani, specie nei week end. “Stiamo dimostrando come un locale storico possa essere anche di tendenza -spiega Mario MozzettiPrima l’insegna metteva un po’ soggezione e l’età della nostra clientela, stranieri compresi, oscillava dai 40 anni in su. Ora è il contrario: andiamo dai 30 anni in giù. La cosa mi commuove: così tanti giovani non erano mai venuti! Lo spazio ha un valore emozionale e i ragazzi, quasi silenziosi, lo rispettano. Questo posto ha ben 2200 anni di vita: qui transitavano i Romani che portavano il maiali Rossella Cerulli Da Alfredo alla Scrofa fettuccine di tendenza Aperto nel 1914 in una delle vie più antiche della città, Alfredo alla Scrofa è famoso per il suo piatto, le Fettuccine con burro e parmigiano, inventate per ridare forza alla moglie debilitata dal parto. Nelle sue sale, nel tempo, è passato “il mondo” ROMA Qui dove nacque il piatto popolarissimo negli Usa, ma poco conosciuto in Italia, sono arrivati anche i giovani. Una cucina tra il regionale e il romano ora anche in Piazzetta Alfredo

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