N°131 Settembre Ottobre

36 Food&Beverage | settembre-ottobre 2020 GrandeDamede laChampagne. Un’iniziativa -lanciata nel 2017- che ha un valore che va al di là del dibattito sul gusto femminile e ha lo scopo di sollecitare l’opinione pubblica su temi che travalicano quelli gastronomici, facendo scouting di giovani talenti e aiutandoli a emergere. È un’attività di mentoring sulla vincitrice e su tutte le giovani “Marianne” che popolano spesso nel silenzio la cucina italiana. La Maison dunque punta i riflettori sulla vincitrice del Premio, ma, al contempo, intende sostenere le donne che vogliono crescere nella ristorazione come chef o manager per aiutarle a emergere e aumentare la loro visibilità. Spiega Carlo Boschi: “Figure come quella di Marianna Vitale, e le vincitrici delle edizioni passate delPremioMichelin Chef Donna by Veuve Clicquot -nel 2019 Martina Caruso dell’ Hotel Signumdi Malfa Salina (Me), nel 2018 Fabrizia Meroi del Ristorante Laitedi Sappada (Ud), nel 2017 Caterina Ceraudo delDattilodi Strongoli (Kr)- e le chef appartenenti al network Atelier des Grandes Damessono le ambasciatrici di un cambiamento in corso, la dimostrazione che un mondo diverso (e una ristorazione) è possibile. Il Premio esiste per accendere i riflettori su un role model che ispiri tutte quelle ragazze a non smettere di credere nel proprio futuro: non è un sogno irrealizzabile”. “Marianna Vitale è stata selezionata dagli ispettori Michelin per la tenacia con cui ha costruito un progetto di ristorazione di qualità al di fuori dei circuiti turistici della sua regione -aggiunge Marco Do, direttore Comunicazione Michelin Italia, motivando il Premio- Con spirito d’avventura, rigore e leadership, ha creato un locale che rispecchia la sua personalità. Piatti classici del territorio e percorsi di gusto elaborati giornalmente si affiancano a nuove invenzioni, facendo del suo ristorante una delle realtà più interessanti del panorama partenopeo e italiano”. “Tra i valori che hanno ispirato questo Premio aggiungerei la speranza, la determinazione, l’intraprendenza e la ricerca spasmodica dell’eccellenza -ribadisce Boschi- Una sola qualità, lamigliore, affermava Madame Clicquot, e noi oggi vogliamo continuare a perseguire questo obiettivo con vini eccellenti come La Grande Dame 2008, che ha raggiunto livelli qualitativi altissimi”. Dice Marianna: “È un premio condiviso con le 16 persone che lavorano traSudeAngelina (la tavola calda moderna aperta a Bacoli, sul litorale flegreo) che hanno investito il loro lavoro su una chef donna. Lo considero un Premio dal valore inestimabile”. Il momento della premiazione è anche l’occasione per imbastire un discorso sulla cucina femminile che per Marianna non esiste, perché non si differenzia da quellamaschile, e sull’essere una chef donna: “Essere donna non mi ha portato male, anzi, essere donna del sud mi ha dato forza, perché chi è del sud nasce con il coraggio in tasca e se lo spende nel tempo. Credo che non siano due fattori penalizzanti, io li ho trovati un vantaggio, due punti in più. Ma siamo poche, perché il problema principale della presenza di chef donne imprenditrici è collegato al fatto che non ci sono imprenditrici donne che investono su altre donne. La totalità delle chef donne stellate hanno ristoranti di famiglia o aperti con una nuova famiglia. È come se fosse necessario avere un supporto alle spalle, c’è quasi paura di fare questo passo. Io spero che in futuro si possa riconoscere una professionalità Come ha ricordato Carlo Boschi, Senior brand manager Veuve Clicquot, il Premio s’ispira alla figura di Barbe-Nicole Ponsardin, la Grande Dame de la Champagne che, rimasta vedova, prese le redini della Maison divenendo una delle prime imprenditrici di successo dell’epoca moderna. Con emozione, la Vitale ha ricevuto in dono La Grande Dame 2008, Cuvée de Prestige della Maison. Sotto, Spaghetti agli anemoni di mare, uno dei signature dish di Sud VEUVE CLICQUOT

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