N°127 Gennaio Febbraio

80 Food&Beverage | gennaio-febbraio 2020 STATI UNITI Ospitato in un edificio di mattoni rossi, The Whitney Hotel ha 66 camere dall’atmosfera di grande comfort. È un boutique hotel di taglio un po’ maschile il cui marchio -presente ovunque- è composto da una bombetta, un papillon, una ventiquattr’ore, una scarpa da uomo: il rifugio perfetto per un gentleman molto british Un luogo très chic ha aperto i battenti nel giugno scorso nella città più chic degli Stati Uniti, Boston. The Whitney Hotel guarda sul fiume Charles, di fronte al Longfellows Bridges che collega il centro cittadino con Cambridge e i luoghi mitici della cultura universitaria statunitense, Harvard e Mit. Il nome si ispira a Henry Melville Whitney, imprenditore bostoniano visionario e fondatore della West End Railway Company, che possedette l’edificio a inizio ’900. Gli architetti di Boston Hacin+Associates hanno ben interpretato il genius loci del quartiere, Beacon Hill, crocevia tra la grande storia cittadina che si intuisce a ogni passo e il brillante futuro fatto di tante attività; qui infatti si susseguono gli indirizzi più interessanti, dalle boutique di un lusso molto personale agli antiquari, dai gioiellieri alle gallerie d’arte contemporanea, fino ai concept shop per bere un caffè e acquistare un articolo di design nello stesso luogo e all’alimentari Savenor’s che nei cibi da tutto il mondo ben incarna l’anima internazionale di Boston. Appena si esce dall’edificio di mattoni rossi di The Whitney, d’angolo su Charles Street, la via centrale di Beacon Hill, sembra dunque di varcare la porta per accedere al meglio della città. Eleganza molto discreta, colori pastello, una prevalenza di black and white, questo albergo ha regalato alla città un boutique hotel di taglio un po’ maschile il cui marchio -presente ovunque, anche sulle bottigliette d’acqua di sorgente complimentary- è composto da una bombetta, un papillon, una ventiquattr’ore, una scarpa da uomo. Sito nella città americana più europea e colta, è il rifugio perfetto per un gentleman molto british, ed è gestito con cura dei dettagli, servizio puntuale e discreto, caldo senso dell’ospitalità da alcune signore piene di determinazione e leggiadria. Come la bionda Marina Aslanidou, general manager, sorriso radioso ereditato dall’origine greca e piglio manageriale: “Qui il lusso è qualcosa di semplice -spiega- L’hotel è stato concepito in modo che le camere regalino il massimo del comfort e che le parti comuni siano un unico ambiente con molte funzioni: far colazione, sorseggiare un aperitivo, leggere davanti al fuoco del camino, come in una bella casa”. In effetti, distogliendo lo sguardo dalle ampie finestre sulla vita, non frenetica, ma comunque piuttosto intensa di Boston, le 66 camere regalano un’atmosfera di grande comfort, sia per la dimensione e la qualità del letto, sia per i tanti piccoli dettagli di lusso, come l’ampiezza delle docce, gli accappatoi di Frette, il set di prodotti da toilette biologici, le raffinate praline di una cioccolateria locale. Pet friendly per vocazione, The Whitney ha istituito un vero e proprio programma di accoglienza degli amici a quattro zampe, Whitney Wags, che si avvale di specialisti nella cura dei cani. E non poteva mancare un ristorante gestito da uno dei giovani chef più di tendenza a Boston, Joshua Lewin, che a 13 anni sognava di trasformare il ranch di famiglia in un bed and breakfast per preparare piatti con le verdure fresche dell’orto. Il Peregrine è la sua seconda apertura in città dopo il Juliet a Somerville, locale polifunzionale premiato Best of Boston nel 2017 per la cucina stagionale e diversificata a livello regionale. Lewin ha fatto notizia anche per la visione dell’organizzazione di un ristorante che ha messo a punto con la sua socia Katrina Jazayeri. Entrambi impegnati nei due ristoranti, Katrina ha creato per Peregrine una cantina con vini prodotti da donne e vini naturali. In netta controtendenza con l’usanza tipica statunitense della mancia come obbligo morale nei confronti di personale con salari base troppo bassi, il duo innovativo Lewin- Jazayeri ha dichiarato i propri ristoranti “gratuity free”, senza mancia, perché, come affermano “il prezzo del menu riflette il costo dei salari, che quindi devono essere equi e adeguati alla dignità personale, con una formazione-lavoro orientata alla costruzione di una carriera, alle capacità di ciascuno in cucina, in cantina, in sala”. In realtà Jazayeri e Lewin offrono un incentivo maggiore: al Peregrine tutto il personale compartecipa alle entrate con i due Elena Bianco The Whitney Hotel cuoreelegantedi Boston Un boutique hotel di taglio un po’ maschile nella città americana più europea e più colta. Al suo interno, il Peregrine, un ristorante che si ispira ai sapori mediterranei che ha scelto di essere gratuity free, senza mancia

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