N°127 Gennaio Febbraio

54 Food&Beverage | gennaio-febbraio 2020 Una storia lunga mille anni: a Usiglian del Vescovo, a Palaia, nel cuore della Doc Pisa, è dal 1078 che si coltiva l’uva e si produce vino. Fu Matilde di Canossa a donare ai vescovi di Lucca il castello, in una zona selvaggia della Toscana, e furono loro a piantare le prime vigne, come attesta un documento del 1083. Non per niente a quei due anni memorabili l’azienda ha dedicato due vini, Milleesettantotto Costa Toscana Igt e Milleeottantatré Toscana Rosso Igt. Il passaggio dei secoli tratteggia la storia di quest’azienda a cui, dal 2001, la nuova proprietà ha portato una brezza di rinnovamento e nuova linfa vitale. Oggi conta 160 ettari di proprietà e 23 ettari di vigneti disposti lungo un costone a circa 250 metri sul livello del mare a 35 chilometri dalla costa, una zona che beneficia di un ambiente particolarmente vocato alla viticoltura, come racconta il direttore Francesco Lomi: “Il terreno rappresenta uno dei punti di forza dell’azienda. La sabbia è presente in percentuali altissime ed è notevole la presenza di fossili marini, sabbia e conchiglie, e noi assecondiamo questa naturale tendenza del terreno benefica per la vite e che dona vini più eleganti che potenti, sapidi e leggeri, di grande beva. Produciamo al massimo 60 quintali di uva a ettaro e 130 mila bottiglie in tutto; lavoriamo solo la nostra uva, principalmente sangiovese, merlot, cabernet sauvignon, syrah, petit verdot, chardonnay e viognier”. “Tutti i vini hanno una piacevole e spiccata nota minerale -sottolinea l’enologo Federico Ricci- In più, la vicinanza alla costa garantisce un’alternanza delle brezze e mitiga il clima rendendolo ideale per la maturazione della vite; la ventilazione costante garantisce uve asciutte e sane”. Tra i vini più interessanti, Milleesettantotto, petit verdot in purezza, affinato in tonneau per 24mesi e 18mesi in bottiglia, intenso, balsamico e complesso, con evidenti note di mora emirtillo, accenni terziari di caffè, cioccolato e spezie, caldo e avvolgente, con un’imponente struttura tannica. Il Grullaio 2016 è ottenuto da cabernet sauvignon e merlot al 50%: affinato in vasche di cemento, ha una grande longevità, profumi intensi di fragola, mora e mirtillo, in bocca è morbido con tannini setosi; fruttato e lungo e con una notevole freschezza. Il Barbiglione 2015 Terre di Pisa è prodotto con cabernet sauvignon, syrahemerlot; affinatoun anno in barrique e in tonneau e un anno in bottiglia, è intenso e complesso, con evidenti note di frutti rossi (mora, ribes e mirtillo), una nota tannica intrigante, un finale persistente con una sorprendente freschezza. Tra i bianchi si distingue Il Ginestraio 2018, blend di chardonnay e viognier di cui il 10% è affinato in barrique; molto fruttato, con sentori di pesca, albicocca e floreali (tiglio e acacia), ha buona struttura e medio corpo, finale pulito e persistente. Nel cuore della Doc Pisa si produce vino fin dal 1073. Un territorio vocato ricco di fossili marini e un microclima favorevole consentono di ottenere vini eleganti e sapidi, di grande beva. Come Il Barbiglione, Il Grullaio, Il Ginestraio La storia lunga mille anni di Usiglian del Vescovo Barbara Amati Francesco Lomi, direttore di Usiglian del Vescovo, e l’enologo Federico Ricci. I vigneti si trovano in una zona ancora selvaggia del pisano a un’altitudine di 250 metri sul livello del mare. Tra i vini, Il Barbiglione Terre di Pisa 2015, blend di cabernet sauvignon, syrah e merlot, intenso e complesso, persistente e dalla sorprendente freschezza AZIENDE

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