N°127 Gennaio Febbraio

46 Food&Beverage | gennaio-febbraio 2020 PROFESSIONISTI La passione di Jeannie Cho Lee per il vino viene da lontano. Dall’infanzia, quando sua madre cucinava e accompagnava il cibo con il vino. E poi dai tanti viaggi in Europa che le hanno fatto capire il valore culturale di questa bevanda. Jeannie Cho Lee è stata nel 2008 la prima asiatica a conseguire l’ambito titolo di Master of Wine, è considerata da più parti tra i più influenti critici e giornalisti del vino ed è stata insignita del Premio internazionale Civiltà del Vino 2019 con il quale la Fondazione Masi celebra persone e istituzioni impegnate a promuovere valori fondanti della società e del vivere civile. È consulente a livello internazionale, conduttrice televisiva, editrice, insegnante, editrice e autrice di libri pluripremiati. Proprio attraverso due suoi libri di grande successo Jeannie Cho Lee -coreana di nascita, laureata negli Stati Uniti, un master ad Harvard e dal 1994 trasferitasi a Hong Kong- ha costruito una sorta di ponte culturale tra le tradizioni gastronomiche dell’Oriente e il mondo dei vini italiani. Quella dell’abbinamento adeguato dei vini ai sapori delle cucine asiatiche è stata una sfida molto importante, vinta la quale si è aperto il consumo del nettare di Bacco anche in Oriente. InAsian Palate, uscito nel 2009, la Cho Lee ha esplorato gli abbinamenti del vino con i cibi del suo continente, per poi insegnare agli asiatici a padroneggiare il vino anche introducendo descrittori adeguati con il libro successivo, Mastering Wine for the Asian Palate, uscito nel 2011. “Come prima Master of Wine asiatica ho sentito la responsabilità di creare una sorta di mediazione tra il palato asiatico, molto differente da quello occidentale, e il vino -racconta Jeannie- In particolare del vino italiano mi ha da sempre colpito una certa straordinarietà. Avete vini fuori dall’ordinario, che si esprimono diversamente e tutti molto abbinabili anche con la cucina asiatica, ma il vino italiano non è ancora sufficientemente ben posizionato, non solo in Oriente, ma anche sui mercati importanti come quello statunitense dove è dietro ai vini francesi e non solo. La Cina è un mercato difficile in cui la competizione è agguerrita, ma ha potenzialmente alcune centinaia di milioni di consumatori. E sul vino italiano c’è ancora tanto da scoprire per chi vive in Asia. Per entrare su questo importantemercato servono partner locali affidabili e strategie diverse e specifiche per ogni città. I vini di qualità e a prezzi elevati hanno mercato nelle città di primo livello in cui il consumo di vino è già affermato, mentre in quelle di secondo livello, in cui il vino sta avendo un boom, è necessario entrare con etichette di prezzo più basso. E poi l’Asia non è solo Cina, ma altri Paesi con elevato potere di acquisto, come Corea del Sud, Vietname Thailandia, in forte crescita, e poi Hong Kong e Singapore dove pure i consumi continuano ad aumentare, seppur più lentamente”. Prima asiatica a ottenere il titolo di Master of Wine, è appassionata della produzione della Penisola che soffre della frammentarietà e della mancanza di una voce unica sui diversi mercati Clementina Palese Jeannie Cho Lee sprona il vino italiano Jeannie Cho Lee è tra i più influenti opinionisti del mondo del vino: ha scritto libri ed è consulente e conduttrice televisiva. Fra i tanti riconoscimenti ha ricevuto anche il Premio internazionale Civiltà del Vino 2019 della Fondazione Masi: nella foto, la firma della botte di Amarone della Valpolicella, applaudita dal patron dell’azienda Sandro Boscaini

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