N°127 Gennaio Febbraio

15 Food&Beverage | gennaio-febbraio 2020 Terra di grandi bianchi con le bollicine, la Franciacorta ha un po’ lasciato da parte le uve autoctone a bacca rossa per lasciare spazio ai grandi vitigni adatti alla spumantizzazione. Villa Franciacorta, però, non ha voluto rinunciare alla propria storia e ha sempremantenuto la coltivazione delle uve rosse sui Gradoni (cabernet sauvignon, cabernet franca, merlot, nebbiolo, barbera) terrazzamenti recuperati negli anni ’70 che godono di un’esposizione solare ottimale e di un’escursione termica giorno-notte che aiuta a fissare profumi e garantisce una lenta maturazione delle uve. Qui nascono tuttora le uve del Curtefranca Doc, il cru rosso di Villa Franciacorta che, come ribadisce il patron Alessandro Bianchi, dimostra che “anche in Franciacorta si possono fare rossi dignitosi”. Il Curtefranca Rosso Gradoni (che ha sostituito la Denominazione Terre di Franciacorta) è uno dei prodotti di punta di Villa Franciacorta e svela bella qualità e tenuta nel tempo. Per dimostrarlo la famiglia Bianchi-Pizziol ha proposto per la prima volta, e con coraggio, una verticale di dieci annate di Gradoni, dal 2008 al 1994. “Coprono uno spazio temporale di 25 anni: bottiglie che fanno parte della nostra collezione privata e non sono in vendita -dice Roberta Bianchi- Questo rosso è un vino della tradizione di Monticelli e Villa, un classico di equilibrio e misura che fa parte della natura di questo territorio. Gradoni non rappresenta una scelta economicamente importante, ma volevamo continuare a produrre un vino classico riconosciuto in patria”. Curtefranca Doc Gradoni 2013 è ormai finito, il 2014 non è stato prodotto e il 2015 uscirà in primavera. “Il terroir di origine marina di Villa Franciacorta è in grado di produrre grandi vini rossi che di anno in anno confermano l’assoluta qualità e il valore indiscusso dei grandi cru -ribadisce Paolo Pizziol- Gradoni rappresenta l’emblema della tradizione ed è vessillo di valori quali la tutela dell’ambiente e il rispetto della biodiversità nei quali Villa Franciacorta crede ciecamente”. Un filare per terrazzamento, vendemmia a mano, un anno di maturazione in legno e un anno di affinamento in bottiglia. È un vino rosso, fermo e secco, che nasce da un blend di uve cabernet franc, cabernet sauvignon e merlot, dal profumo ampio di frutti maturi, con sentori di confettura e frutti di bosco. Il gusto è morbido ben strutturato, complesso con variegati sentori speziati. La degustazione ha visto l’assaggio, in ordine sparso, di dieci annate: Curtefranca Doc Gradoni 2008; Terre di Franciacorta Doc Gradoni 2005, 2003, 2002, 2001, 2000, 1999, 1998, 1996, 1994. Vini ancora piacevoli e di struttura, con tannini evidenti e buona acidità. Da sempre Villa Franciacorta dà spazio alle uve rosse sui terrazzamenti. E ha organizzato un assaggio che spazia su 25 anni. Che non teme il trascorrere del tempo Dieci annatedi Gradoni rosso di Franciacorta Barbara Amati DEGUSTAZIONI In alto, Alessandro Bianchi con la figlia Roberta e il genero Paolo Pizziol, direttore di Villa Franciacorta. A destra, Curtefranca Doc Gradoni 2013 è un blend di cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot, morbido e ben strutturato con profumi di frutti maturi e spezie

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