Mezzacorona festeggia i 40 anni di Rotari

Una ricorrenza importante che la cantina trentina ha deciso di celebrare dando un occhio al passato e fondendolo con il presente.

Quarant'anni: una ricorrenza importante che la cantina trentina ha deciso di celebrare dando un occhio al passato e fondendolo con il presente.

Quarant’anni di un brand importante della storia di Mezzacorona, di un marchio sinonimo del metodo Classico Trentodoc che oggi vale 2,5 milioni di bottiglie e fa conoscere le bollicine di montagna nel mondo. Per questo ha selezionato un’annata particolarmente ben riuscita come quella del 2011 per realizzare un Rotari 40 anni, un Brut Riserva Millesimato 2011 dal colore dorato con bollicine fini e persistenti che trascinano profumi di agrumi, pesca noce e albicocca ben amalgamati con garbate note di vaniglia e nocciola. Vellutato al palato, lascia un gusto persistente e sapido.

Fabio Maccari, direttore generale del Gruppo Mezzacorona.

Come si è arrivati a questo risultato lo spiega Fabio Maccari, direttore generale del Gruppo Mezzacorona che racconta come l’idea fosse di “confezionare un prodotto elegante, chiaramente da cerimonia”. Per questo, con la collaborazione del team di enologi si è partiti dal 1977, anno di nascita di Rotari, sfruttando anche l’esperienza di Fabio Toscana, enologo presente da trent’anni in azienda “che quelle bottiglie le aveva assaggiate”. Uno spumante che nasce da una ricetta particolare: “Partendo da uno chardonnay in purezza abbiamo deciso di proporre la cuvée che si utilizza nella liqueur non con la liqueur di oggi, ma con la prima realizzata con una selezione di annate dei vent’anni predendenti al 2011”.
Le bottiglie delle annate prescelte sono state quindi sboccate, miscelate e unite a una minima quantità di zucchero necessaria per rientrare nella categoria del brut, con un residuo zuccherino di 5,5 grammi per litro. “In questo modo abbiamo riprodotto lo stile tutto particolare del Rotari di quarant’anni fa con un ritorno all’antico ma rivisitato”, aggiunge Maccari. Rotari 40 anni ha riscosso un ottimo successo al Vinitaly dove lo stand di Mezzacorona è stato visitato anche da Robert Yang, il presidente della catena di enoteche cinesi 1919 per la quale Mezzacorona è partner di riferimento per quanto riguarda il vino italiano.

Al di là dell’operazione relativa a questa celebrazione, gli spumanti Rotari sono molto apprezzati. “Il settore dello spumante sta crescendo bene e la maggior parte della produzione va all’export, circa l80%: siamo di gran lunga il marchio di metodo Classico maggiormente esportato e Rotari si posiziona al terzo posto fra le aziende italiane produttrici di Metodo classico -conferma il direttore generale- Molto successo ha anche la linea AlpeRegis, riservata alla ristorazione, sia con l’Extra Brut, che ha vinto di recente il China Wine and Spirits Awards, sia con il Pas dosé e il Rosé. Per la Gdo, abbiamo il Brut e il Rosé, mentre per quanto riguarda l’export la gamma è stata ampliata con l’introduzione di un millesimato per il mercato americano. “Man mano che crescono le vendite matura il successo di Rotari un po’ in tutti i mercati, in primis Svezia, Giappone, Usa e Olanda -aggiunge Maccari- All’estero il metodo Classico italiano deve essere ben spiegato, perché, in questo momento, semplificando, il mondo si divide fra Champagne e Prosecco, ma il compito del Trentodoc è quello di ritagliarsi una posizione alternativa di alto livello”.

 

Rotari 40 anni ha riscosso un ottimo successo al Vinitaly.

Un lavoro che deve essere fatto dai brand come dall’Istituto Trentodoc con eventi e degustazioni per spiegare le peculiarità delle bollicine di montagna. Da questo punto di vista la casa vinicola trentina è impegnata con forme classiche di comunicazione alle quali negli ultimi anni ha aggiunto una forte propensione verso l’utilizzo dei sociale media. Una strategia non comune nel mondo del vino che vede Mezzacorona utilizzare strumenti come Facebook per una comunicazione strategica che punta a dialogare con i consumatori, soprattutto l’area più giovane, utilizzando un linguaggio con foto e video particolarmente adatto al target. “E’ un mezzo efficiente -precisa Maccari- che parla la lingua di consumatori interessati al prodotto che vogliono sentire la voce dell’azienda”. Tramite i social diventa più facile anche spiegare territorio, tradizione, qualità e realizzare una comunicazione più coinvolgente. Grazie a Facebook, Twitter e Instagram sono stati raccolti oltre 500 mila like che stanno permettendo all’azienda d’intercettare quella vasta fascia di consumatori che si avvicinano al vino, i cosiddetti millennials, attenti e curiosi rispetto al prodotto, ma anche ai linguaggi innovativi delle nuove tecnologie e alle modalità più moderne dei consumi. E notevole interesse continuano a suscitare anche i video-racconti dei vini Mezzacorona grazie all’utilizzo del Qr-code installato sul retro delle bottiglie. “Si tratta di un ulteriore strumento al servizio dei consumatori -conclude il direttore generale- una modalità moderna e interessante, facile da utilizzare tramite smartphone o tablet, per raccontare e spiegare in maniera semplice e diretta i vini Mezzacorona nelle loro caratteristiche specifiche, nel loro rapporto con il territorio e con qualche consiglio sugli abbinamenti”.

Grazie a Facebook, Twitter e Instagram sono stati raccolti oltre 500 mila like che stanno permettendo all’azienda d’intercettare quella vasta fascia di consumatori che si avvicinano al vino, i cosiddetti millennials.

 

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