Hvar, la isla bonita

Si dice che non si può pretendere tutto dalla vita. E di certo non lo si pretende da una vacanza. È sempre una questione di scelte: vacanza relax o divertimento modaiolo? Cultura o natura? Mare o centri storici gioiello? Ma per chi ogni anno si arrovella nella difficile ricerca del soggiorno perfetto forse la soluzione c’è: Hvar, la Saint Tropez della Croazia.

Città più importante dell’omonima isola (tra le dieci isole più belle del mondo secondo le classifiche internazionali), la vecchia Hvar è la meta più cool della Dalmazia, ormai assunta a buen retiro understated di turisti chic e celebrities internazionali.

Unico centro storico in Dalmazia totalmente pedonale, la città non tradisce il suo soprannome: sulla grande piazza e nelle vie laterali, spesso collegate con suggestive scalinate di pietroni lastricati e colorate da bouganville, sfilano boutique hotel, locali trendy, negozi di tendenza e gallerie d’arte contemporanea.

Armonici tocchi di modernità che si inseriscono perfettamente in un contesto storico di rara bellezza. La città conserva, infatti, la Fortezza Spagnola del XVI sec. (da dove si gode di una vista mozzafiato del porto e che regala un brivido con la visita alle prigioni), la bella piazza lastricata con la Cattedrale di Santo Stefano, la Torre dell’Orologio, l’Arsenale cinquecentesco trasformato in sede espositiva, il teatro del 1612 (tra i più antichi d’Europa) e i suggestivi luoghi di culto (come il monastero francescano e il convento di San Benedetto).

Dal sacro al profano. Hvar dà il meglio di sé dopo il tramonto quando la dolce vita dell’isola si anima nella movida in salsa croata. Minimal, di design o tradizionale, Slow food o cosmopolita, i locali e i ristoranti della città soddisfano i gusti più disparati accompagnando i nottambuli dall’aperitivo after beach alla prima colazione guardano l’alba.

E se una vacanza in Croazia vuol dire buon pesce, a Hvar c’è l’imbarazzo della scelta: dalle konoba, le trattorie tipiche (la prima locanda fu aperta nella piazza del paese dalla signora Goja Klicˇinovic´ nel 1561) ai ristoranti alla moda. Il must per eccellenza è il Gariful. Raffinato, con déhors e una pescheria interna da cui si sceglie il pescato del giorno, ha fama di essere il migliore di Hvar per il pesce. Ma per gustare ottimi piatti con vista spettacolare, da non perdere il Divino Restaurant wine studio, dove sorseggiare gli ottimi vini nazionali. I vip appena sbarcati si ritrovano sulla terrazza-lounge del Riva Yacht Harbour, boutique hotel di tendenza con vista sui caicchi ormeggiati.

Ma basta scegliere uno dei tanti locali con tavolini in strada, anche a bordo mare (molto carino ed economico è il Bounty), per godere delle ottime specialità dell’isola. Assolutamente da provare la gregada, zuppa di pesce alla maniera dei pescatori, fatta con cipolla, patate, vongole e il pescato del giorno. E dopo cena, un calice di vino o grappe nazionali nei tanti bar con musica jazz e un giro di shopping nei negozi alla moda e tra le bancarelle di prodotti tipici e souvenir.

A tutto questo si aggiungono clima invidiabile, sole garantito (secondo le statistiche ben oltre 2700 ore l’anno), acqua fantastica e scenari incontaminati. Le spiagge sono solitarie con fondali da urlo, dove si arriva solo a piedi o in barca. Poca sabbia, più che altro scogli o grossi ciottoli. Tra le spiagge in ghiaia più o meno sottile, a pochi minuti dal centro di Hvar, da non perdere le baie di Zaraće, di Dubovica e di Zavala (a sud) e la baia di Lozna (a nord).

La spiaggia di sabbia più bella è la baia di Palmižana, sulla vicina isoletta di Sveti Klement. L’arcipelago delle Pakleni, di cui fa parte, è un vero è proprio paradiso con fondali incontaminati, grotte, relitti, una ricca flora e fauna sottomarina, da esplorare in barca o anche con la guida degli istruttori dei tanti centri sub dell’isola.

Oltre alla barca una buona idea è noleggiare un motorino e percorrere la strada costiera che collega Hvar alle altre città dell’isola. Un giro panoramico a picco sul mare tra minuscoli paesini arroccati sulle colline, distese di olivi, vigneti, agavi e campi di lavanda. Un profumo che si percepisce, tra costoni e calette, è che ancora di più accomuna Hvar alla Cosa Azzurra.


Come arrivare

In traghetto: dall’Italia a Hvar via Spalato, da Ancona con Jadrolinija (www.amatori.com); catamarano veloce da Pescara con Snav (www.snav.it). Da Spalato a Hvar: con Jadrolinija, più volte al giorno.

In aereo: Flyonair (www.flyonair.it) collega Pescara a Spalato con tariffe da 90 €. Con Croatia airlines (www.croatiaairlines.com) Roma-Spalato a partire da 164 €.

Cosa comprare
Merletto di Agave: l’isola di Hvar custodisce dal 19° secolo la tradizione dei merletti di fili di Agave. I merletti sono oggi prodotti dalle suore del convento di San Benedetto, nel cuore della città. La procedura inizia con la raccolta delle foglie delle piante di almeno 3 anni dalle quali si ricavano fili lunghi 1 m che vengono lavorati all’uncinetto. I merletti di Agave sono stati inseriti nel 2009 nella lista del Patrimonio culturale immateriale Unesco.

Lavanda, olio, vino e miele: l’isola di Hvar è ricca di erbe aromatiche e medicinali, tra cui rosmarino, salvia, erica, corbezzolo e naturalmente lavanda. Da queste si ottengono deliziosi mieli, grappe ed essenze. Ottimi anche gli oli e i vini isolani. Di effetto e profumatissime le composizioni con lavanda essiccata.

Abbigliamento chic: sul porto c’è il negozio Fetish, imperdibile per lo shopping dove comprare i sandali disegnati a Spalato, meta cult per le fashioniste.

 


Frida Parise
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