70 Food&Beverage | dicembre 2024 RESORT Apochi chilometri da Bologna, sui dolci pendii dei Colli Bolognesi, a Castel San Pietro Terme, spicca il maestoso Palazzo di Varignana. Questo resort, incastonato tra paesaggi mozzafiato, è un omaggio alla storia e alla bellezza dell’Emilia Romagna. Il cuore della struttura è Palazzo Bentivoglio, castello del XVIII secolo restaurato con cura, che affianca un borgo contemporaneo di pietra, armoniosamente inserito nell’ambiente circostante. “Penso che i viaggi di lavoro e il turismo siano una delle principali attività che uniscono le persone, scambiando le loro esperienze, la loro cultura, lo stile di vita, il cibo e le tradizioni. E un hotel rappresenta uno dei più importanti punti di incontro -afferma Carlo Gherardi, fondatore di Palazzo di Varignana- Nel 2005 è iniziato questo progetto nelle colline di Varignana portando valore, lavoro, attrattività, opere d’arte e manufatti. Un progetto che parla di recupero e di rigenerazione: di edifici storici, casali rurali abbandonati e relative colture, come quella dell’ulivo e della vite”. Con oltre 600 ettari di terreni, l’azienda agricola del Palazzo produce materie prime impiegate nei menu dei suoi ristoranti, dove natura e gastronomia si fondono in perfetta sinergia. Le 150 camere e suite di Palazzo di Varignana offrono spazi ampi e luminosi, arredati con materiali pregiati e dotati delle più moderne tecnologie. Gli ospiti vengono accolti in ambienti dove la luce naturale entra generosa, valorizzando i colori tenui e gli elementi artigianali degli arredi. Accanto al resort, immerse nel paesaggio di colli e calanchi, le ville del complesso offrono privacy e relax. Ricavate da antichi casolari di campagna, queste ville con giardini e piscine private sono spazi sospesi nel tempo. Punta di diamante del resort è l’offerta gastronomica che si esprime attraverso quattro ristoranti che valorizzano la tradizione culinaria locale e la reinterpretano con creatività. Il ristorante Il Grifone, situato nel Palazzo Bentivoglio, è adatto a chi cerca un’esperienza gourmet. Qui, lo chef Francesco Manograsso, di origini calabresi ma emiliano-romagnolo di adozione, elabora ricette che uniscono tradizione e innovazione, esaltando i sapori autentici della regione. Aurevo, invece, rende omaggio all’olio extravergine di oliva che arricchisce ogni proposta, dalla pasta fresca alla pizza. Alla Trattoria Le Marzoline si respira l’autenticità dell’Emilia-Romagna, grazie a piatti preparati secondo le ricette tradizionali, con farine selezionate, metodi artigianali e prodotti tipici locali. Qui, si celebra la pasta fatta a mano, con una cucina che richiama le arzdore, figure femminili simbolo delle radici gastronomiche della zona. Infine, il Ginkgo propone una cucina di alto livello con un’attenzione particolare alla salute e al benessere: ne è un esempio il menu Longevity ideato dalla nutrizionista Annamaria Acquaviva. La proposta gastronomica combina ingredienti nutraceutici per favorire il benessere fisico e mentale, includendo opzioni antinfiammatorie, low-fodmap, senza glutine, latticini o carboidrati raffinati. Unica nel suo genere l’esperienza culinaria nel Treno Reale, che non propone un itinerario e neanche uno spostamento geografico, ma un viaggio culinario originale e affascinante, celebrando il periodo storico e i percorsi del Treno Reale. Ed è proprio all’interno di una carrozza d’epoca, classe 1921, che è possibile cenare. La cucina rispecchia il contesto: a un arredamento elegante, corrisponde un menu raffinato, che celebra i percorsi compiuti dal Treno Reale e li racconta attraverso materie prime ricercate. Velluti, boiserie, sete, abat-jour, dettagli con decorazioni a foglia, stemmi e molto altro, rendono questo ristorante una rarità, grazie anche alla particolare atmosfera creata dall’architetto Giovanni Bressana sostenuto da artigiani, scenografi, storici dell’arte e di treni di lusso dell’epoca. La grande e variegata proposta gastronomica è possibile anche grazie al meraviglioso Orto Giardino che rappresenta una suggestiva esperienza: una rete di sentieri permette di attraversare il mandorleto, poco oltre si trovano molte varietà Giulia Marcucci Palazzo di Varignana è un progetto iniziato nel 2005 che KD SUHYLVWR ROWUH DO UHFXSHUR e la rigenerazione di edifici VWRULFL H GL YHFFKL FDVDOL anche il ripristino di attività come la coltura di ulivo e vite. L’azienda è circondata da seicento ettari di terreno dove si producono le materie prime utilizzate nei suoi ristoranti Ospitalità gourmet a Palazzo di Varignana Un progetto di recupero e rigenerazione che, oltre alle 150 fra camere e suite, offre un orto giardino con varietà di frutti dimenticati, uliveti e vigne. In questa struttura sui Colli Bolognesi natura e gastronomia si fondono in esperienze diversificate
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