10 Food&Beverage | dicembre 2024 DEBUTTI Elegante e persistente: è Appius 2020, in edizione limitata, un vino di rara intensità che sorprende alla vista con l’intenso giallo Chartreuse ed evidenti riflessi verdognoli; al naso svela profumi che ricordano frutti tropicali, quali kiwi e ananas e, soprattutto, frutta a polpa gialla, come pesche e susine; ad essi si aggiungono i sentori agrumati tipici del Sauvignon (pompelmo e yuzu giapponese) accompagnati dalla freschezza di erbe aromatiche (nepitella, salvia e rosmarino), per giungere infine alla fragranza olfattiva delle componenti secondarie dei lieviti, presenti con rimandi al pan brioche e alla crosta di pane, e alle lievi nuance di nocciole tostate e chiodi di garofano. Al palato è distintiva l’impronta di freschezza e vivacità che lo diversifica rispetto a molte delle annate passate. Appius 2020, il cui nome è la radice storica e romana del nome Appiano, è l’ambizioso ritratto del millesimo di Hans Terzer, winemaker della Cantina San Michele Appiano (Bz), una cuvée di quattro vitigni a bacca bianca in cui predomina lo Chardonnay (60%), a cui si aggiungono Pinot grigio (20%), Pinot bianco (10%) e Sauvignon blanc (10%). “È il frutto di un meticoloso lavoro di selezione in vigna, della lavorazione individuale in cantina e di un accurato assemblaggio finale -ha spiegato Hans Terzer, ricordando la non facile annata 2020 caratterizzata da una notevole volatilità delle temperature e dalla piovosità lungo tutto l’arco vegetativo- Fermentazione alcolica, dunque, e un uso della malolattica più ridotto che in passato, con affinamento in barrique-tonneaux, assemblaggio dopo un anno e ulteriore affinamento sui lieviti per tre anni in tini di acciaio inox”. Quella del 2020 è l’undicesima creazione di Terzer, un vino che porta indiscutibilmente la sua firma e che si reiventa ogni anno fin dall’annata 2010. Un vino che esprime la creatività e la sensibilità del suo autore. Anche il design della bottiglia e l'etichetta, ideata da Life Circus, vengono reinterpretati in ogni edizione: l’immagine, questa volta, è l’esaltazione di geometrie dorate contraddistinte dalla lieve pienezza data dal motivo a righe. Hans Terzer, in pensione da un paio di mesi, ma tuttora ben presente in cantina come consulente, ha presentato il suo successore, Jakob Gasser, un giovane che è da sette anni al suo fianco per assorbire ogni insegnamento dall’esperienza del winemaker. Un’eredità impegnativa, ma l’enologo, che ha già in mano le redini della cantina, ha dimostrato di avere lo spessore necessario per produrre vini all’altezza del suo predecessore che, però, continuerà ad occuparsi di Appius: nella nuova suggestiva cantina dedicata ad Appius, ideata e realizzata con la consulenza dell’architetto Walter Angonese, con serbatoi a forma conica in bronzo satinato, pareti grigio scuro e bordeaux in un’esaltazione di spazi e geometrie che sottolineano ed evidenziano la grandezza di questo vino, sono in affinamento le annate 2021, 2022 e 2023, vini che saranno comunque elaborati da Terzer. A Gasser la responsabilità di Appius 2024. L’eleganza di Appius 2020 svela profumi sontuosi Barbara Amati La Cantina San Michele Appiano presenta l'ultima opera di Hans Terzer. Un bianco che è lo specchio di un’annata non facile, frutto di un meticoloso lavoro di selezione in vigna, e di un accurato assemblaggio finale Appius 2020 mostra una distintiva impronta di freschezza e vivacità e un livello di acidità che determina energia e piacevolezza estrema di beva. Nella foto in alto, il winemaker Hans Terzer, creatore di Appius, con il suo successore, il giovane enologo Jacob Gasser, e un’immagine dei vigneti di Cantina di Appiano
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